domenica 12 ottobre 2014

Quanti modi di fare e rifare Sos Pabassinos

Era una fine di ottobre con preparativi di dolci, e sul tavolo della cucina erano stati lasciati gli ingredienti per i pabassinos dei morti; c’erano la scorza d’arancia, i semi di finocchio, le lamelle di mandorle e un barattolo di saba di fichi d’india scura e viscosa come caramello, con un sapore dolce pieno di sentori fioriti che avrebbe legato l’impasto come una malta aromatica. Ciascun ingrediente stava nel suo cartoccio, tranne l’uvetta passa che era stata messa a rinvenire in una ciotola con acqua di fiori d’arancio.

Michela Murgia, Accabadora,  Einaudi, 2009



 Con Quanti modi di fare e rifare siamo andati da Paola per fare i Pabassinos (o Papassinas o Papassìno) che sono dei dolci tipici sardi preparati in genere in autunno per la presenza della “papassa” ossia l’uva passa da cui prende il nome. Sono legati anche alla ricorrenza dei defunti, erano offerti ai bambini vestiti di stracci che andavano di casa in casa chiedendo una piccola offerta per le anime dei defunti; oppure erano lasciati sulle tavole apparecchiate la notte a cavallo tra il 31 ottobre e il 1 novembre per le anime dei propri cari.
Come ogni ricetta tradizionale ci sono tante varianti negli ingredienti e nella preparazione La base comune della ricetta è composta di farina, strutto, uova, zucchero, frutta secca e uva passa; in alcune ricette è presente la sapa o saba di mosto d'uva o di fichi d’india come legante, che dona ai dolci un colore scuro. Quest’ultimo ingrediente, infatti, è ricordato nel passo del bel romanzo di Michela Murgia, Accabadora, ambientato in una Sardegna del 1950 nell'immaginario paese di Soreni, con protagonista la sarta Bonaria Urrai e la "Fillus de anima" Maria Listru. 




Biscotti con uvetta sardi




Ho seguito la ricetta di Paola con solo piccole variazioni negli ingredienti e nella preparazione.
Per la ricetta originaria rimando al blog Pinkopanino, questa è la mia versione.

Ingredienti:
500 g di farina  
250 g di mandorle
150 g di uva passa    
130 g  di strutto    
125 g di zucchero 
35 g di semi di anice  
3 uova                
scorza grattugiata di 1 limone grande (oppure due piccoli)

Glassa all’acqua
200 g di zucchero a velo  
6 cucchiai di acqua    

granella di zucchero


Preparazione:
Si mette l'uvetta in ammollo in acqua fredda. In una grande ciotola si versa la farina setacciata, lo strutto, lo zucchero e la scorza di limone, si inizia a lavorare con la punta delle dita per avere un composto bricioloso; poi si uniscono le uova e si lavora fino ad avere un composto omogeneo. Si aggiungo i semi di anice, l'uva passa strizzata e le mandorle tagliate grossolanamente; si amalgama il tutto, si avvolge in una pellicola e si mette in frigo per 30 minuti.
Passato il tempo si stende il composto un'altezza di 1.5 cm circa (io un po’ meno), si taglia a losanghe con una rotella dentata. Si depositano le losanghe in una placca ricoperta da carta forno, s’infornano a 180° C per 20-30 minuti, dipende dal forno, fino a quando sono dorati.
Una volta cotti si mettono su una gratella a raffreddare.

Si prepara la glassa all’acqua, mettono lo zucchero a velo e l’acqua in una ciotola si lavora con la frusta fino ad ottenere un composto sodo e morbido. Si passa sui biscotti e si mettono i confettini colorati (io la granella di zucchero).


Quanti modi di fare e rifare...



Appuntamento al 9 novembre nel blog Lievitati e altro di Nadia con  








34 commenti:

  1. Buongiorno carissima Fr@ e ben ritrovata!
    Eccoci qui di nuovo tutti insieme, tra caldi, confortanti colori autunnali e deliziosi profumini che si diffondono mensilmente nella nostra gioiosa cucina aperta!
    Anna e Ornella ti ringraziano calorosamente per la bellissima versione di Sos Pabassinos e ti aspettano, domenica 9 novembre, nella cucina della brava e cara Nadia per preparare i Caronsei!

    Baci
    Cuochina

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  2. Mai assaggiati questi dolcetti e mi piace il vostro "giocare" a fare e rifare... Bella ricetta, complimenti !!!

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  3. Visti da Paola poco fa... che buoni devono essere.. Amo la cucina sarda... baciotti e buona domenica :-)

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  4. Bravissima Fra...ti sono venuti davvero bene...spero ti siano piaciuti!!
    Un abbraccio!!

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  5. Prendiamo nota del titolo del romanzo da te citato, bellissimi i tuoi pabassinos, alla prossima!

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  6. Look beautiful. Che bella recetta!!

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  7. Buonissimi i pabassinos .... quante cose scopriamo con la Cuochina!!!!

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  8. Vien voglia di rubare quel bel cestino e gustare i tuoi golosi biscotti... bravissima hanno un aspetto delizioso!!!
    Bacioni:)

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  9. ...non ho mai assaggiato questi biscottini isolani...

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  10. Ciao Fra, bellissimo il passaggio tratto dal libro!!! E bellissimi anche i tuoi pabassinos!!!
    A presto

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  11. ciao Fr@,
    i tuoi abbinamenti cibo, pittura, letteratura ...ci piacciono sempre molto, molto.
    Abbiamo già fatto una piccola ricerca in internet su Michela Murgia, Accabadora, Maria e dell’adozione e dell’eutanasia vissuti in una Sardegna anni 50......come facciamo a non leggerlo?
    I tuoi pabassinos sono semplicemente speciali!
    Un bacio dalle 4 apine

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  12. conosco questi dolcetti solo di nome ma non li ho mai assaggiati. a giudicare dagli ingredienti però devono essere proprio buoni, adoro l'aroma dell'anice e l'uvetta. un bacio, buona settimana

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  13. Sono sincera, non impazzisco per i dolci sardi ma di te mi fido, quindi questi saranno ottimi!!

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  14. li ho mangiati in Sardegna, buonissimi !

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  15. eccoli i tuoi, bellissimi e golosi! Un abbraccii SILVIA

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  16. vedo che hai anche tu hai usato la granella di zucchero.. la tua presentazione è molto bella invidio molto le splendide foto. Ho molto da imparare.Un caro saluto.

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  17. Non li ho mai assaggiati, chissà che buoni. E poi grazie per avermi fatto conoscere un altro blog :-) Bacioni e buona giornata!

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  18. Ottimi! Dei biscotti che "profumano" d'autunno!

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  19. In questa rubrica imparo sempre cose nuove, non conoscevo questi biscotti. Hanno un aspetto delizioso.

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  20. i tuoi claasici e golosi pabassinos vanno provati,brava mi hai convinta,intanto ho girato, mi è piaciuto il tuo blog mi aggiungo ai lettori alla prossima ,adesso ti seguo da vicino

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  21. i dolci sardi sono unici ed inconfondibilmente legati alle antiche tradizioni, che Michela Murgia sa descrivere con grande maestria. Questi non me li lascio scappare! Baci :))

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  22. Nonostante faccia ancora caldissimo e in questo momento stia lottando con le zanzare,giuro che farei follie per assaggiarne uno!Mi hanno sempre ispirato e poi mi ricordano il Natale..O-o Natale e zanzare,oddioooo!Un bacione cara e complimenti come sempre!

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  23. Sono dolcetti che non ho mai mangiato, ma amando molto i dolci della tradizione sarda, sono certa che li apprezzerei moltissimo!!

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  24. Devono essere buonissimi. Adoro i dolci con lo strutto, hanno una morbidezza e un profumo unico!
    Baci.

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  25. Ciao Fra, li abbiamo appena visti anche da Paola, non li conoscevamo affatto! Come tutti i dolci della tradizione sarda, devono essere buonissimi!
    Buona giornata, baci!!

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  26. Bellissimi e che buoni..... Sono piaciuti tanto anche a noi bellissima versione complimenti !!!!
    Il mese prossimo ti aspetto da me ....
    Un abbraccio :-)))

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  27. Per me Francesca, questi biscotti sono legati a ricordi molto belli dei miei trascorsi da studentessa...Li riportava la mia compagna di stanza, quando tornava dalle sue vacanze a Lanusei...La tua versione è bellissima e di sicuro una delizia!! Baci, Mary

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  28. golosissima di sicura anche la tua versione, bravissima

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  29. Ciao Fr@! Buonissima anche la tua versione!
    Alla prossima!

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  30. davvero buonissimi, per me sono stati una scoperta meravigliosa.... bellissimi i tuoi! complimenti!

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  31. Non li conosco questi biscottoni, ma sembrano davvero appetitosi!!!

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  32. Sono davvero deliziosi, non credi? :*

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