Scarpasòt di Correggio (Scarpasòt et Curès) è una sorta di torta salata-frittata ben cotta, composta di bietole, solo la parte verde, uova, cipolla, aglio, parmigiano, lardo tritato, amalgamato con farina e pangrattato.
Lo scarpazzone di Correggio differisce dell’erbazzone reggiano, in quanto non sono presenti i due involucri di pasta.
Sembra che l’origine dello Scarpazzone di Correggio sia nato per caso. Il Signore di Correggio e di Rossena, Giovan Siro da Correggio (1590-1645), cavalcando nei suoi possedimenti di Madriolo si fermò a mangiare nella casa di un suo colono Cattini Carlo; la moglie Demaride preparò una sorta di torta salata, con diversi tipi di erbe che raccolse dall’orto e ci aggiunse del lardo battuto. Il sapore di questo semplice piatto conquistò il Signore per la bontà.
Lo Scarpasòt di Correggio ha ottenuto nel 2012 la De.Co., la Denominazione Comunale, come prodotto d’identificazione della comunità locale.
La ricetta l’ho tratta da lei, ho aggiunto alle bietole ed al prezzemolo anche del finocchietto selvatico che adoro.
E’ una vera bontà!
Ingredienti:
800 g circa di bietole fresche, solo la parte verde
2 cipollotti o 1 cipolla
1 spicchio d’aglio
1 mazzetto di prezzemolo
finocchietto selvatico (mia aggiunta)
80-100 g di lardo o pancetta
100 g di Parmigiano Reggiano
50 g di farina
50 g circa di pangrattato
2 uova
sale
pepe nero
Preparazione:
Dopo aver lavato bene le foglie della bietola si taglia in tante striscioline, si mette in una ciotola capiente, si aggiunge l’aglio, la cipolla, il prezzemolo, il finocchietto, il lardo battuto, le uova, il parmigiano grattugiato, la farina, il sale il pepe nero. Si impasta fino a formare un composto amalgamato, si aggiunge il pangrattato quanto basta per rendere l’impasto asciutto.
Si unge bene una padella con olio extravergine di oliva, si fa scaldare, si vera il composto si livella bene e si cuoce coperto a fuoco basso per almeno 20 minuti per lato; deve essere ben cotto a formare una crosticina scura.
Una volta cotto, si lascia intiepidire per qualche minuto e si trasferisce in un piatto, si taglia a pezzi e si serve. E’ ottimo anche freddo.