lunedì 30 aprile 2012

Torta rustica con carciofi romaneschi, cipolle borettane e gorgonzola


Ho una gran passione per questo ortaggio in modo particolare per quelli romaneschi o mammole che nella mia città sono i re della primavera, come in questo periodo nella mia tavola. Con il gorgonzola e le cipolle borettane costituiscono il ripieno di questa torta rustica. La pasta brisè è fatta con lo strutto, per avere una pasta più friabile.






Ingredienti:

Pasta brisè:
200 g di  farina 00
65 g di strutto
50 ml di acqua fredda
pizzico di sale

Ripieno:
4 carciofi romaneschi (“mammole”)
2 cipolle borettane
100 g di gorgonzola
1 spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco secco
semi di sesamo quantità a piacere
pan grattato q.b.
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Si setaccia la farina si unisce lo strutto freddo; si lavora con le punte delle dita per ottenere un composto bricioloso, si unisce l’acqua e il pizzico di sale. Si lavora velocemente sempre con la punta delle dita fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Si avvolge in una pellicola trasparente, si mette in frigo minimo per 30 minuti.

Nel frattempo si puliscono i carciofi dal gambo, dalle foglie più dure esterne; si elimina l’eventuale barbetta. Si tagliano a spicchi, si mettono in una bacinella di acqua fredda. Si rifilano i gambi dei carciofi della parte più dura e si tagliano a pezzetti.
In una padella si fanno imbiondire le cipolle borettane in olio extra vergine di oliva e uno spicchio di aglio tagliato a pezzetti, si uniscono i carciofi a spicchi e i gambi tagliati a pezzetti, si fanno cuocere a fuoco vivo per alcuni minuti. Si irrorano con mezzo bicchiere di vino bianco secco, si sfuma, si sala e si pepa. Si copre con un coperchio e si lascia cuocere a fuoco moderato per 10-15 minuti. Una volta cotti, si lasciano raffreddare.


Passato il tempo di riposo della pasta, si divide l’impasto in due parti. Si tira una parte della pasta in una sfoglia si riveste una teglia foderata di carta forno; con i rebbi della forchetta si fanno dei fori nel fondo, si sparge un po’ di pangrattato, si unisce il ripieno di carciofi con le cipolle ben raffreddato e si aggiunge il gorgonzola tagliato a tocchetti. Si tira l’altra parte della pasta in una sfoglia più sottile rispetto alla precedente; si ricopre la torta, si sigilla l’intero orlo della torta. Si spennella la superficie superiore con un po’ di olio extra vergine di oliva ed acqua, si bucherella con i rebbi della forchetta, si spargono i semi di sesamo. S’inforna a 180-190°C per circa 50-60 minuti, dipende dal forno. Una volta cotta si lascia intiepidire prima di tagliarla.






Partecipo alla raccolta di Chabb Che cosa ti preparo per secondo? del blog Le padelle fan fracasso.









Con questa torta rustica vi auguro un buon 1 Maggio.




giovedì 26 aprile 2012

Allesso alla romana


Un modo per recuperare e “dare vita” alla carne lessa usata per il brodo che ormai ha perso gran parte del sapore.
La ricetta è ispirata da La cucina regionale Italiana, Lazio, vol. 6.


Allesso alla romana




Allesso alla romana




Ingredienti:
400 g di carne di manzo (Petto o Punta di petto, Bianco costato di pancia) lessa
200 g passata di pomodoro
2 patate grandi bollite
2 spicchi d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine d'oliva
sale
pepe


Ingredienti

In una padella si fa imbiondire l’aglio nell’olio extra vergine di oliva si unisce il prezzemolo tritato grossolanamente; dopo alcuni minuti si aggiunge la passata di pomodoro si lascia insaporire per 5 minuti, si aggiunge il lesso tagliato a strisce, si irrora con il vino e si lascia evaporare e si uniscono le patate tagliate a fette, si sala e si pepa e si lascia cuocere per 15-20 minuti, girando ogni tanto. Si serve caldo aggiungendo a piacere un filo di olio e del prezzemolo.







Allesso alla romana






Partecipo alla raccolta di Chabb Che cosa ti preparo per secondo? del blog Le padelle fan fracasso.





lunedì 23 aprile 2012

Spaghetti con pancetta e salsa di tartufo nero

Questo è uno dei quei piatti veloci per quando si ha poco tempo, ma si vuole mangiare con gusto. E’ un piatto che unisce la sapidità della pancetta e il sapore, il profumo del tartufo. Io ho utilizzato la salsa di tartufo nero, ma una grattata di tartufo esalta con la sua essenza molto di più il piatto.



Spaghetti con pancetta e salsa di tartufo nero



Ingredienti:
350 g di spaghetti
200 g di pancetta
1 cucchiaio di salsa di tartufo nero
50 g di Parmigiano Reggiano o Grana Padano grattugiato
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
In una padella antiaderente ben calda si fa cuocere a fuoco basso la pancetta tagliata a tocchetti, in modo da far sciogliere lentamente il grasso.
Nel frattempo si fa cuocere la pasta, una volta cotta si scola, si lascia un po’ di acqua di cottura. Si versa la pasta nella padella con la pancetta si aggiunge la salsa di tartufo, un po’ di acqua di cottura, un po’ di formaggio grattugiato e un filo di olio extra vergine di oliva, si manteca per alcuni minuti. Si serve e si aggiunge a piacere il formaggio.




Spaghetti con pancetta e salsa di tartufo nero






venerdì 20 aprile 2012

Rotolo di merluzzo su nido di agretti

E’ un piatto molto leggero e delicato, ma non manca di gusto. I filetti di merluzzo sono arrotolati e cotti dolcemente nel latte e nella fecola di patate. Sono accompagnati da una verdura di stagione gli agretti o barba di frate conditi semplicemente con olio extra vergine di oliva, limone e sale.







Ingredienti:
4 filetti di merluzzo
100 ml di latte parzialmente scremato
1 cucchiaino colmo di fecola di patate
50 di burro
sale
pepe nero


2 mazzetti di agretti o barba di frate
olio extra vergine di oliva
succo di 1 limone
sale


Preparazione:
Si puliscono gli agretti eliminando le radici, si lavano bene. Si fanno bollire in acqua calda per alcuni minuti fino a che saranno teneri. Si scolano, si fanno raffreddare e si condiscono con un emulsione di olio extra vergine di oliva, sale e succo di limone.

Nel frattempo si pepano e si salano i filetti merluzzo, si arrotolano su stessi e si legano con un filo o con gli stuzzicadenti. In un largo tegame si fa sciogliere il burro si mettono i rotoli di merluzzo si sala e si pepa, si copre con un coperchio e si fanno cuocere a fuoco dolce per 20 minuti circa. A metà cottura si unisce il latte e il cucchiaino di fecola di patate. Verso la fine si alza un po’ la fiamma per far restringere un po’ la salsina che si è formata.

Su ogni piatto si forma un nido con gli agretti e si adagiano in ognuno i rotoli di merluzzi che in precedenza è stato tolto il filo o lo stuzzicadenti,  e si aggiunge sopra la salsina.




Partecipo alla raccolta di Chabb Che cosa ti preparo per secondo? del blog Le padelle fan fracasso.










mercoledì 18 aprile 2012

Quadrotti di mela e pera

Un dolcino semplice e veloce non particolarmente dolce. E’ una torta senza lievito tagliata a quadrotti, composta dalla mela Annurca e dalla pera William ridotte in purea con lo zucchero di canna e un vino liquoroso come il Passito di Pantelleria o il Marsala, poi profumate dalla cannella e zenzero.











Ingredienti:
170 di farina 00
125 g di zucchero di canna
50 g di burro
1 mela Annurca
1 pera William
1 uovo
4 noci sgusciate
1 cucchiaio di Passito di Pantelleria o Marsala
½  cucchiaino di cannella in polvere
½ cucchiaino di zenzero in polvere
1 pizzico di sale
zucchero a velo


Preparazione:
Si mondano la mela Annurca e la pera William, si tagliano a dadini si mettono in un tegame con un 1 cucchiaio di zucchero di canna (25 g circa) e il Passito di Pantelleria. Si fa cuocere coperto a fuoco lento per 10 minuti circa, poi aiutandosi con una forchetta si riducono in purea. Si trasferisce in una ciotola, si unisce l’uovo, i gherigli di noci e si amalgama il tutto.
In un’altra ciotola si setaccia la farina, si aggiunge il restante zucchero di canna (100 g circa), il pizzico di sale, la cannella e lo zenzero in polvere; si mescola poi si aggiunge il burro appena tolto dal frigo tagliato a pezzetti e si lavora con le punte delle dita. Si unisce la purea di frutta e si amalgama per bene il tutto.
Si riveste con la carta forno una teglia rettangolare non troppo grande; si versa il composto. Si mette in forno preriscaldato a 180° C per 30 minuti circa. Una volta cotto si lascia intiepidire si sforna, si taglia a quadrotti, si spolverano con lo zucchero a velo.









Con questo dolcino partecipo al contest di Federica Basta un poco di zucchero e... del blog Note di cioccolato.








lunedì 16 aprile 2012

Rotolo di patate con prosciutto affumicato di Campocatino e Pecorino conciato con birra

La ricetta è ispirata al Rotolo di patate allo speck con ricotta salata che ho visto in una puntata della trasmissione Ti ci porto io. (Per la ricetta originaria vi rimando al sito della trasmissione dove è presente anche il video).
Io ho fatto alcune variazioni sia nelle dosi che negli ingredienti. L’impasto di patate del rotolo l’ho fatto senza utilizzare l’uovo, come in genere faccio gli gnocchi di patate. Per il ripieno, invece dello speck, ho utilizzato il prosciutto affumicato con bacche di ginepro; un meraviglioso prodotto originario di Campocatino frazione del comune di Guarcino, in provincia di Frosinone. Per il condimento al posto della ricotta salata ho utilizzato un pecorino conciato con la birra (le fasi qui). Entrambi i prodotti li ho acquistati da  D.o.l. (Di Origine Laziale).







Ingredienti

Per il rotolo di patate:
500 g di patate rosse
150 g di farina  0
sale

Ripieno:
100 g prosciutto affumicato di Campocatino
salvia (quantità a piacere)

Condimento:
40 g di burro
50 g di Pecorino conciato con birra
salvia (quantità a piacere)
pepe nero


Preparazione:
Si fanno lessare le patate in acqua fredda poi una volta cotte si lasciano leggermente raffreddare, si toglie la buccia e si passano subito nello schiacciapatate. Si aggiunte un pizzico di sale, la farina si lavora velocemente l’impasto. Si stende con il matterello su un foglio di carta forno, si dispongono le fettine di prosciutto e la salvia. Si arrotola aiutandosi con la carta forno si chiude bene ai lati. S’immerge il rotolo in una teglia con acqua calda salata per 40-50 minuti.
Una volta cotto si toglie la carta forno, si taglia  a fette e si condisce con il burro fuso, la salvia, il formaggio a scaglie e il pepe nero.



sabato 14 aprile 2012

Coppa di crema inglese con frollini ai cereali e fave di cacao

Una coccola dolce ogni tanto me la concedo... ad esempio una crema vellutata come la Crema inglese che come scrive Isabel Allende in Afrodita "Ha la consistenza setosa della pelle giovane, un bel colorito avorio e un gusto delicato che si può variare a piacere aggiungendo un liquore di mandorle o di arancia, un aroma come il caffè o il cioccolato, o ancora qualche spezia come la vaniglia, la cannella, i chiodi di garofano ecc.".
Io ho optato per una spolverata di cacao amaro e ho aggiunto dei frollini ai cereali con fave di cacao sbriciolati.







Ingredienti per 2 coppe:
200 ml di latte
2 tuorli d’uovo
75 g di zucchero
mezza bustina di vanillina
6 frollini ai cereali con fave di cacao sbriciolati
cacao amaro in polvere q.b.


Preparazione:
In una pentola di acciaio a fondo spesso si fa bollire a fuoco basso il latte con la vanillina. Nel frattempo si sbattano i tuorli e lo zucchero con la frusta; una volta ottenuto un composto omogeneo si versa nella pentola con il latte e si gira con un cucchiaio di legno fino a che la crema non si addensa. Sarà pronta, quando rimarrà attaccato sul cucchiaio un sottile strato di crema. Si lascia raffreddare.
Si versa la crema inglese in una coppa, si ricopre con i frollini ai cereali sbriciolati e si spolvera la superficie con un po’ di cacao amaro in polvere.







Con questa ricetta partecipo al contest di Stefania Piccole dolci delizie nella sezione Dolci al cucchiaio.









giovedì 12 aprile 2012

Polpettone dal cuore filante con carciofi (in)saporiti

Il polpettone è sempre stato considerato il piatto di recupero per eccellenza. Ma anche no… Molto spesso mi capita di farlo appositamente, come in questo caso. Ho unito alla carne macinata oltre il classico parmigiano, i carciofi (in)saporiti con prezzemolo e maggiorana, ho aggiunto anche alcune foglie di menta; per avere un cuore filante ho utilizzato le mozzarelle ciliegina. Dopo averlo passato nella farina l’ho cotto in padella a fuoco moderato aggiungendo il vino e due mestoli di brodo vegetale. Una volta cotto, l’ho accompagnato con i carciofi (in)saporiti.



Polpettone con carciofi



Ingredienti:
400 g di macinato di bovino
10 mozzarelle ciliegina
1 uovo
1 fettina di pane raffermo ammollato nell’acqua o nel latte
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano o di Grana Padano 
2 mestoli di brodo vegetale
mezzo bicchiere di vino bianco secco
farina 0  q. b.
olio extravergine d’oliva
alcune foglie di menta
1 spicchio di aglio
sale
pepe nero


Preparazione:
In una ciotola si mescola il macinato di bovino con il pane raffermo ammollato, i carciofi (in)saporiti tagliati a pezzetti, il Parmigiano Reggiano  o di Grana Padano, l’uovo, alcune foglie di  menta tagliata a pezzetti, il sale e il pepe. 

Preparazione del polpettone
Si dispone il composto di carne tra due foglie di carta forno, e si stende con il mattarello in modo da formare un grosso rettangolo, nel mezzo si dispongono le mozzarelle ciliegina. Si arrotola la carne aiutandosi con il foglio di carta forno, si compatta e si passa nella farina.
In una padella ampia si fa imbiondire l’aglio in olio extra vergine di oliva si aggiunge il polpettone e si fa sigillare da tutte le parti in modo che si formi una crosticina. Si irrora con il vino e si lascia evaporare, si aggiungono due mestoli di brodo vegetale e si copre con un coperchio e si fa cuocere a fuoco lento per 40-50 minuti, girando di tanto in tanto. Se il sugo che si è formato risulta troppo liquido, si può addensare aggiungendo un po’ di farina.
Li ho serviti con il contorno di carciofi insaporiti.



Polpettone dal cuore filante





Partecipo alla raccolta di Chabb Che cosa ti preparo per secondo? del blog Le padelle fan fracasso.







martedì 10 aprile 2012

Tartellette salate di ricotta

Queste tartellette si possono gustare come antipasto o come secondo; sono ideali anche come spuntino in una gita fuori porta.





Ingredienti per 3 tartellette:
250 g di ricotta di mucca
80 g di pecorino romano
70 g di noce di prosciutto arrosto in una sola fetta (in alternativa prosciutto cotto)
10 g di burro
2 uova
un rametto di rosmarino  o 1 cucchiaino di rosmarino secco
un rametto di timo o 1 cucchiaino di timo secco
farina 00 q.b.
sale
pepe nero



Preparazione:
In una terrina si mette la ricotta, la noce di prosciutto arrosto tagliato a dadini, il pecorino grattugiato, il rosmarino, il timo, sale e pepe. Si dividono i tuorli dagli albumi delle due uova; i tuorli si sbattono leggermente e si uniscono alla ricotta amalgamando il tutto. Gli albumi si montano a neve e si incorporano dal basso verso l’alto al composto.




Si imburrano e si infarinano gli stampini delle tartellette, si versa il composto, si livella con una spatola e si spolverizza con il pecorino. Si mettono in forno caldo a 160° C per 1 ora. Si sfornano e si lascia raffreddare prima di servire.







Con questa ricetta partecipo al contest Trasformiamo la ricotta  nella sezione Ricette salate, dei blog: 









venerdì 6 aprile 2012

"Quanti modi di fare e rifare..." La pizza o schiacciata di nonna Maria

Questo mese per il consueto appuntamento con "Quanti modi di fare e rifare..." è stato scelta una ricetta della nonna di Federica La pizza oschiacciata di nonna Maria.
E’ una pizza di Pasqua buonissima che, come tutte le pizze di Pasqua, gustata nei giorni successivi (se ci si riesce a resistere), è ancora più buona.
Non è particolarmente dolce, come piace a me, quindi si presta ad essere consumata anche con il salato; infatti, Federica ricorda che nel teramano è tradizione accompagnare la schiacciata con le mazzarelle o la fricassea d'agnello. Ovviamente è perfetta per accompagnare l’uovo di cioccolato.
Per la miglior riuscita della pizza, Federica si raccomanda di seguire: il procedimento, l’ordine degli ingredienti, soprattutto come le diceva la nonna di lavorare molto a lungo la pasta e farla lievitare più volte (almeno 3 lievitazioni).
Ho seguito la ricetta di Federica, ho solo sostituito i semi di anice con la Sambuca. Non è venuta altissima, ho utilizzato la teglia in stagno per le pizze di Pasqua, che dovrebbe contenere 1 Kg e più di prodotto. A parte questo il sapore è buonissimo.













Ingredienti per 1 schiacciata, stampo di carta da 750 g
(Io ho utilizzato una teglia per le pizza di Pasqua: stampo rotondo alto 12 cm, con la base inferiore del diametro di 16 cm e la parte superiore del diametro di 24 cm)
 Tra parentesi le mie modifiche

400 g di farina metà farina 0 e metà Manitoba
100 g di zucchero
2 uova medie
62 ml di olio di semi
62 ml di latte intero
18 g di lievito di birra
30 g di semi di anice  (1 cucchiaio di Sambuca)
scorza grattugiata di 1 limone
2 cucchiaini di estratto di vaniglia (1 bustina di vanillina)
5 g di sale

uvetta sultanina (facoltativo) [Omessa]

Preparazione:
Si fa intipiedire il latte e si scioglie il lievito lasciandolo riposare qualche minuto, poi si aggiunge circa 70 g di farina si forma un panetto morbido e si lascia lievitare coperto in un luogo tiepido per 30-40 minuti.

Nella ciotola dell'impastatrice con il gancio K si lavorano le uova con lo zucchero, si aggiunge la scorza grattugiata del limone, la vaniglia (io 1 bustina di vanillina) e l'olio a filo, si mescola fino ad avere un composto omogeneo. Si aggiunge un po' alla volta il resto della farina, amalgamando, si unisce il panetto lievitato e si continua ad amalgamare fino a che non ci saranno più striature bianche, a questo punto si unisce il sale.

Si sostituisce il gancio K con quello ad uncino e si lavora l’impasto che sarà piuttosto morbido a velocità moderata per circa 25 minuti, fino a che risulterà ben incordato. Quasi alla fine si incorporano i semi d'anice e/o l'uvetta rinvenuta in acqua tiepida e ben strizzata. Io li ho sostituiti con un cucchiaio di Sambuca.
Si copre la ciotola con la pellicola e si mette a lievitare nel forno spento (circa 20° C) per tutta la notte. L’ho lasciato lievitare per circa 9 ore e mezza.

Al mattino si riprende l'impasto lievitato, si sgonfia e si lavora nuovamente. Come diceva la nonna di Federica, più lo si lavora, più soffice risulterà la schiacciata. Io l’ho lavorato per circa 20-25 minuti. Si copre e si lascia lievitare ancora al raddoppio (circa 3-4 ore; impiegherà meno stiepidendo appena il forno).

Dopo la seconda lievitazione, si riprende l'impasto, si trasferisce sulla spianatoia infarinata, e si dà un giro di pieghe di tipo 2(Vale a dire si prende un lembo dell’impasto, all'inizio con molta delicatezza, si stende leggermente e lo si porta al centro. Si prende l'angolo che si è formato a destra, si stende leggermente e lo si porta al centro. Si procede allo stesso modo con l'altro angolo che si è formato a destra. Si continua fino a chiudere il giro).
Per dare forza all'impasto in modo che in cottura si espanda, creando la cupola. Si capovolge l’impasto in modo che la chiusura sia a contatto con il tavolo e si comincia ad arrotondare cercando di portare la pasta dalla parte superiore al di sotto, girando sempre l’impasto su se stesso cercando di non strappare la superficie, formando così una palla stretta.





Si trasferisce la palla con la chiusura sotto in uno stampo un po' alto. Per questa dose va bene lo stampo di carta per schiacciata da 750 g. Io ho utilizzato la teglia di stagno per la pizza di Pasqua che  è un po’ grande.
Si copre a campana e si lascia lievitare fino a che la pasta raggiunge il bordo (circa 3 ore; meno con il forno appena tiepido).

Si spennella la superficie con il tuorlo d'uovo sbattuto con un po' di latte. (Io non l’ho fatto).
Si porta il forno con lo sportello socchiuso a temperatura 180° C. Appena prima di infornare, si versa sul fondo del forno mezzo bicchiere di acqua, oppure si mette una bacinella con dell’acqua, creando così del vapore. Questo impedirà che la superficie della schiacciata si secchi troppo rapidamente, facilitandone la lievitazione. Si lascia cuocere per circa un'ora. Se la superficie tende a colorire troppo, si copre con un foglio d'alluminio.
Appena cotta l’ho tolta dalla teglia e l’ho messa sulla griglia a raffreddare.

E’ preferibile, come tutte le pizze di Pasqua, consumarla alcuni giorni dopo la cottura. Si conserva bene per un paio di settimane, ben chiusa in una busta di cellophane.










Quanti modi di fare e rifare...




Appuntamento al 6 Maggio con i



di Elena del blog Zibaldone culinario





§§§



Vi auguro una ...


Serena Pasqua!









mercoledì 4 aprile 2012

Torta di Pasqua al formaggio di Paola Lazzari

L’anno scorso invece di comprare la torta al formaggio che accompagna la consueta colazione di Pasqua con uova sode, salame corallina e formaggi, ho provato a farla seguendo la famosa ricetta di Paola Lazzari. Al posto di un’unica torta ho fatto dei tortini monodose che hanno avuto un successo per me inaspettato, visto la mia non tanta esperienza con i lievitati.
Alcuni mesi dopo al mercato della mia zona, sono riuscita a trovare la famosa teglia in stagno per la pizza o torta di Pasqua; così quest’anno mi sono di nuovo cimentata… questa volta in formato torta.  
Ringrazio ancora per aver condiviso quest’ottima ricetta della torta al formaggio.









Ingredienti:
Teglia per pizza di Pasqua: stampo rotondo alto 12 cm, con la base inferiore del diametro di 16 cm e parte superiore del diametro di 24 cm.

300 g di farina 0
200 g di manitoba
100 ml di acqua
25-30 g di lievito di birra (25 g)
50 g di strutto fuso
5 uova
5 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di pepe nero

250 g di formaggio grattugiato misto Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano la proporzione varia in base ai gusti personali  (io 125 g  di Parmigiano Reggiano, 125 g  di Pecorino romano )


Preparazione:
Si scioglie il lievito nell’acqua nell'acqua tiepida con lo zucchero e si lascia fermentare per 5-6 minuti. Si miscelano le due farine (Paola Lazzari fa notare che se la farina 0 non è ricca in proteine si può aumentare la dose di  Manitoba).
Si mettono 100 g di farina miscelata in una ciotola capiente, si forma una fontana. Si versa il lievito e con un cucchiaino si prende un pochino di farina e si amalgama per ottenere un impasto molle tipo quelle del ciambellone.
Si copre con altra farina, in modo da isolare il panetto dall'aria, e si lasciare fermentare 40-50 minuti (io un'ora).

Nel frattempo si sbattono le uova, si unisce il sale, il pepe nero, i formaggi grattugiati ed infine l'olio extravergine di oliva, si lascia amalgamare il tutto. (Paola Lazzari consiglia, per avere più gusto, di scegliere formaggi ben stagionati e di amalgamare il tutto alcune ore prima).

Passato il tempo si unisce man mano l'impasto di uova e formaggi, s’impasta energicamente con la restante farina (per 20-25 minuti). Si unisce lo strutto sciolto, si continua ad impastare per bene. L'impasto è morbido non deve superare i 600 g di farina. Si lascia riposare a temperatura ambiente per 45 minuti circa coperto.

Una volta passato il tempo si rovescia sul tavolo e si prende un lembo dell’impasto, si stende leggermente e si porta al centro. Si prende l'angolo che si è formato a destra, si stende leggermente e si porta al centro. Si procede allo stesso modo con l'altro angolo che si è formato a destra. Si continua fino a chiudere i lembi laterali verso il centro impastando, e ruotando via via la pasta su se stessa in modo da formare una palla. Si capovolge in modo che la chiusura sia a contatto con il tavolo e si comincia ad arrotondare la pasta cercando di portare la pasta dalla parte superiore della palla al di sotto, girando sempre la palla su se stessa, e cercando di non strappare la superficie.
Si mette nella teglia per la pizza di Pasqua ben unta (io olio extra vergine di oliva), e si far lievitare in luogo caldo fino al bordo della teglia (Per me circa 3 ore).









Si accende il forno, si porta a temperatura  a 200°C con lo sportello semichiuso. Si inforna la torta e contemporaneamente si versa sul fondo del forno mezzo bicchiere di acqua, oppure si mette una bacinella con dell’acqua creando così del vapore, in questo modo la torta non fa subito la crosta e si svilupperà di più. Si fa cuocere per almeno 45 minuti senza aprire lo sportello. Dopo 45 minuti si controlla con lo stecco di bambù se è cotta. La torta deve essere ben asciutta e di colore dorato, non deve essere scura. Appena si sforna, si toglie dalla teglia e si fa raffred­dare su una griglia.


Paola Lazzari consiglia per gustarla al meglio di non mangiarla prima di tre, quattro giorni dalla cottura. Si può conservare in una busta in cellophane per 7-10 giorni.










lunedì 2 aprile 2012

Tonnarelli con agretti, nocciole e Fiocco della Tuscia

Quando ho visto il piatto di Giovanna che si è ispirata ad una ricetta della rivista La cucina Italiana, Marzo 2012, Spaghetti al gorgonzola e barba di frate, mi è venuta voglia di provarlo. Adoro gli agretti o barbe di frate, anche solo conditi con olio e limone e volevo gustarli come condimento per la pasta.
La ricetta originaria prevede come formato di pasta gli spaghetti e come condimento il gorgonzola e la panna. Io ho scelto i tonnarelli che è un formato di pasta fresco e poroso che aderisce bene il condimento; niente panna e gorgonzola, ma solo un formaggio: il  Fiocco della Tuscia acquistato da D.o.l. (Di Origine Laziale), prodotto con il latte di mucca, dolce e gustoso caratterizzato dalla pasta molle e dalla crosta sottile e bianca che ricorda il Camembert.







Ingredienti:
380 g di Tonnarelli
300 g di agretti o barba di frate
150 g di Fiocco della Tuscia
100 ml di latte parzialmente scremato
40 g di nocciole tostate
sale


Preparazione:
Si puliscono gli agretti eliminando le radici, si lavano bene. Si fanno bollire in acqua calda per alcuni minuti, poi si aggiungono i tonnarelli (se si utilizzano gli spaghetti si fanno bollire insieme agli agretti). In un pentolino si fa scaldare il latte e si aggiunge il Fiocco della Tuscia tagliato a pezzi facendolo sciogliere delicatamente.
Si scola la pasta e gli agretti, io li ho messi in una padella e ho aggiunto il formaggio disciolto, ho mantecato per far assorbire la crema di formaggio e alla fine ho aggiunte le nocciole leggermente tostate in precedenza.