Ho un debole per la scarola con
le alici e le olive; con piccole variazioni (aggiunta di altri ingredienti) è
stata protagonista già di due torte salate: una di pasta matta l’altra di una pasta fatta con lo strutto. Oggi invece fa da ripieno ad un fagotto di pizza. Per
l’impasto ho utilizzato una parte di farina Buratto che ha reso l’impasto un
po’ più “rustico”, per la presenza di leggerissime parti di fibra ed il germe
del chicco.
Per l’impasto
150 g di farina
Buratto
150 g di farina 0
3 g di lievito di
birra secco o 9 g di lievito di birra fresco
150-200 ml circa di
acqua, dipende dall’assorbimento della farina
pizzico di sale
semola di grano duro
per la teglia
Per il ripieno:
200 g di scarola
200 g di scarola riccia
1 cipolla bianca
6 filetti di alici sott’olio
80 g di olive di Gaeta
1 spicchio di aglio
olio extra vergine di oliva
peperoncino
Rifinitura:
1 cucchiaio scarso di passata di pomodori o pomodori pelati
Preparazione:
In un pentolino si fa intiepidire
l'acqua, se ne versa parte a riempire mezzo bicchiere in cui si unisce il
lievito; si mescola e si fa sciogliere completamente per 5-6 minuti circa.
In una ciotola capiente si
versano le farine setacciate, si mescola il tutto. Si unisce il lievito e si
inizia ad amalgamare aggiungendo la restante acqua e il sale. Si lavora fino a
quando i liquidi saranno ben assorbiti.
Si prende l'impasto e si comincia
a lavorare energicamente sulla spianatoia infarinata minimo 20 minuti, fino ad
avere un composto consistente morbido ed elastico. Si dà la forma di una palla
e si mette in una capiente ciotola unta di olio e si copre con un panno. Si
lascia a lievitare nel forno spento fino a quando raddoppia il volume.
Nel frattempo si prepara il
ripieno. In una larga padella si fa scaldare l’olio extra vergine di oliva e il
peperoncino, si aggiungono i filetti di alici e le cipolle tagliate a fettine.
Una volta dorate, si aggiungono le scarole ben lavate e scolate, si fanno
cuocere coperte fino a far perdere il liquido di vegetazione. Una volta cotte
si uniscono le olive di Gaeta private del nocciolo. Si lascia raffreddare.
Passato il tempo di lievitazione
si prende la pasta, si forma un panetto, si allarga con la punta delle dita
sulla spianatoia formando un rettangolo abbastanza grande. Si mette il ripieno
tre-quattro dita sotto il bordo superiore del rettangolo. Si prende la parte
bassa dell’impasto e si copre. Si preme la parte superiore e i lati per
sigillare i due impasti e formare una sorta di bordo. Si forma una ciambella
abbastanza stretta, facendo in modo che i bordi superiori sigillati siano al centro
a formare una guarnizione (E’ più
facile da fare che da spiegare). Si spennella la superficie con il pomodoro, si
deposita su una teglia spolverata con la semola
di grano duro. Si mette al forno caldo a 240° C, per 30-40 minuti
dipende dal forno.