Non c’è alcun rapporto fra gli
asparagi e l’immortalità dell’anima. Quelli sono un legume appartenente alla
famiglia delle asparagine, credo, ottimo lessato e condito con olio, aceto,
sale e pepe. Alcuni preferiscono il limone all’aceto; anche eccellente è l’asparago
cotto col burro e condito con formaggio parmigiano. Alcuni ci mettono un uovo
frittellato sopra, e ci sta benissimo. L’immortalità dell’anima, invece, è una
questione; questione, occorre aggiungere, che da secoli affatica le menti dei
filosofi. Inoltre gli asparagi si mangiano, mentre l’immortalità dell’anima no.
Questa, insomma, appartiene al mondo delle idee. Naturalmente, nel caso in
esame, all’idea corrisponde un fatto. Da questo punto di vista si può dire che
l’immortalità dell’anima è una qualità dell’anima, una proprietà peculiare
dell’anima, un concetto insomma, il quale indica il fatto che le anime sono
immortali. Siamo sempre ben lontani dagli asparagi.
Altra differenza è che sono state
scritte molte più opere sull'immortalità dell'anima, che sugli asparagi. Almeno
credo.
[…]
Vediamo ora se e in quali
direzioni si possano ricercare punti di contatto fra gli asparagi e
l'immortalità dell'anima. Questa e quelli possono generalmente considerarsi
cose gradevoli. Difatti, se l'anima non fosse immortale, nulla resterebbe di
noi, e questo sarebbe molto sgradevole. Di tutt'altro genere è la gradevolezza
degli asparagi, che graditi sono al palato.
Mi accorgo che casualmente m'è
venuta sotto la penna un'analogia del tutto accidentale fra gli asparagi e l'immortalità
dell'anima: m'è capitato, cioè, di dire che, se l'anima non fosse immortale,
nulla resterebbe di noi; invece, essendo essa immortale, resta molto, resta la
parte migliore di noi. Anche degli asparagi resta molto, purtroppo; ma al
contrario di noi, non la parte migliore o più nobile. Anzi, resta la peggiore,
il gambo.
[…]
Forse questo è l'unico punto di
contatto fra l'immortalità dell'anima e gli asparagi e sono lieto di averlo
trovato, sia pure involontariamente e per mero caso, perché questo dà un
contenuto positivo all'indagine che ci eravamo proposti e ci procura dei
risultati che vanno oltre le più ottimistiche previsioni.
Ma, ripeto, è un contatto
puramente formale ed esteriore, in quanto c'è una bella differenza fra l'anima
e un gambo d'asparago!
[…]
Per concludere e terminarla con
un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa,
dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla di
comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.
Achille Campanile, Asparagi
e immortalità dell’anima, Rizzoli 1974
Ho preso spunto da questa
divagazione di filosofia "nonsensica" dell’umorista Achille Campanile
tra l'immortalità dell'anima e gli asparagi. L’autore tenta di trovare dei
punti di contatto tra l’ortaggio e un qualcosa
che appartiene al mondo delle idee. Forse l’unico punto di contatto “puramente
formale ed esteriore” è il gambo, considerato la parte non migliore e nobile
dell’asparago.
Tutto questo per dire che spesso
il gambo di questo ortaggio è penalizzato in cucina a favore della parte
nobile: la punta. Invece è ugualmente gustoso, questo è un semplice esempio.
Ingredienti per due frittatine:
200 g di asparagi
125 g di stracchino
3 uova o 4 uova piccole
mezzo bicchiere di latte parzialmente
scremato
sale
pepe nero
Preparazione:
Si puliscano gli asparagi raschiando
con un pelapatate la parte terminale dei gambi, si lavano e si fanno bollire in
verticale con le punte rivolte verso l’alto per 10 minuti circa in acqua calda
salata. Si scolano, si lasciano raffreddare, si tagliano le punte e si mettono
da parte, mentre i gambi si tagliano a rondelle.
Si sbattono le uova con il latte,
il sale e il pepe, si aggiungono le rondelle di asparagi. Si unge una piccola padella
antiaderente per omelette con un po’ di olio extra vergine di oliva, si mette
metà del composto si fa cuocere da una parte dell’altra la frittatina, una
volta cotta si mette su un piatto, si prosegue così con l’altra metà del
composto. Su ogni frittatina si dispone lo stracchino a tocchetti, si arrotolano
e si avvolgono ognuno in foglio di carta argentata. Si lascia riposare minimo 10 minuti il tempo per far
“sciogliere” dolcemente lo stracchino. Poi si servono accompagnate dalle punte
di asparagi condite con olio extra vergine di oliva, sale e pepe nero e succo
di limone.