Ho una passione per la caponata siciliana rappresenta per me la ricchezza dell’estate, perché ci sono quasi tutti
gli ortaggi estivi. Sfogliando il libretto di Giuliano Malizia, La cucina romana ed ebraico-romanesca,
sono imbattuta in questa ricetta della tradizione ebraica-romanesca che deriva
dalla caponata siciliana. Ne ho fatto metà dose rispetto a quelle indicata
nella ricetta; l’ho disposta su una fetta di pane leggermente bruscato. E' ottima anche il giorno dopo.
Ingredienti:
3 melanzane (io striate)
500 kg di pomodori maturi
50 g di olive snocciolate
50 g di capperi sotto sale
1 carota media
1 cipolla bianca piccola
mezza costa di sedano
alcune foglie di basilico fresco
mezzo cucchiaio di aceto di vino bianco
mezzo cucchiaio di zucchero
farina quanto basta
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero
Preparazione:
Si sbucciano le melanzane (io non
le ho sbucciate), si tagliano a cubetti, si salano e si scolano ben bene. Si
passano nella farina e si friggono in olio extra vergine di oliva.
Intanto in una larga padella si
rosolano nell’olio extra vergine di oliva sedano, carota, cipolla, parte del
basilico ben tritati; si aggiungono i pomodori privati della buccia in
precedenza, i capperi dissalati, le olive snocciolate tagliate a rondelle, si
lascia cuocere per alcuni minuti, poi si aggiunge l’aceto, lo zucchero, il sale
ed il pepe nero. Si lascia cuocere fino a che sarà piuttosto densa. Poi si
uniscono le melanzane fritte in precedenza e si lascia cuocere ancora per
alcuni minuti.
Come scrive Malizia la caponata
va guarnita con pangrattato, capperi ed uova sode. Io invece l’ho presentata su
una fetta di pane leggermente bruscato.
E’ ottima anche il giorno dopo.