I Taralli sono una delle tante cose che amo delle Puglia. Pur essendo fatto degli stessi ingredienti base: farina,olio extra vergine di oliva, sale e vino bianco, ogni zona ha i suoi taralli tipici.
Caratteristica è quella di essere prima bollito, fatto raffreddare preferibilmente per una notte e poi cotto in forno per avere quella tipica croccantezza.
Io ho seguito la ricetta di Anna del blog Anna The Nice, ho aggiunto i semi di finocchio e pepe nero.
Ingredienti:
50 pezzi circa
500 g di farina 00
160 g circa di vino bianco caldo (a seconda della farina utilizzata, potrebbe essere necessario di più)
110 g di olio extravergine di oliva
2 cucchiaini di sale fino
1 cucchiaio abbondante di semi di finocchio
pepe nero
Preparazione:
In una ciotola si versa la farina, il sale i semi di finocchio ed il pepe nero; si mescola. Si unisce l’olio extravergine di oliva ed il vino bianco caldo.
Si amalgamo il tutto, si trasferisce il composto su una spianatoia e si lavora fino ad avere un composto elastico e liscio.
Si prendono dei piccoli pezzi d’impasto e si stendono dei cordoncini (quanto il palmo di una mano) si formano i taralli chiudendo i lembi.
Nel frattempo si porta ad ebollizione acqua, si immergono pochi per volta, appeno vengono a galla si scolano con la schiumarola e si mettono ad asciugare su un canovaccio pulito.
Si lasciano asciugare completamente, anche tutta la notte.
Una volta asciutti si mettono su una placca da forno rivestita di carta forno, si mettono in forno caldo a 200° C fino a doratura, minimo 20 minuti.
Si sfornano e si lasciano raffreddare.
Per me sono una droga! Li mangio uno via l'altro!! Da piccola perlomeno non mi piacevano quelli con i semi di finocchio, crescendo hanno iniziato a piacermi pure quelli -_-.
RispondiEliminaSono senza speranze. Devo assolutamente dimenticare l'esistenza di questa tua ricetta!!
Anche per me sono una droga. I tuoi sono bellissimi. Buon fine settimana
RispondiEliminaBuonissimi i taralli pugliesi , e quelli con i semi di finocchio li adoro . Grazie per la ricetta . Un saluto, Daniela.
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