Il Danubio meglio conosciuto come “danubiana” o “brioche al pizzico” è il famoso lievitato napoletano, formata da una serie di palline farcite dolci o salate.
Secondo alcune fonti sembra che sia nato agli inizi del Novecento nella famosa pasticceria di Napoli, in piazza San Domenico Maggiore, di Giovanni Scaturchio, grazie alle moglie di origini austro-ungarica Katharina Persolija che fece conoscere un dolce boemo, una brioche a palline ripiena di confettura di prugne o albicocche, chiamato Buchteln. Il dolce a Napoli venne rinominato Briochina del Danubio e poi Danubio; in seguito si fece anche nella versione salata con un ripieno di salumi e formaggi.
Secondo altre fonti, il Danubio nacque nella seconda metà del Settecento grazie a Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV, la quale portò dei cuochi francesi e viennesi nel regno che fusero la cucina di tradizione d’oltralpe con quella napoletana.
Essendo un’amante del salato ho fatto la versione salata con prosciutto cotto e scamorza affumicata.
Per l’impasto ho seguito la ricetta della “Lady B” con piccole variazioni, di Paoletta del blog Anice e Cannella. Una vera bontà!
Ingredienti:
per uno stampo da 24-26 cm di diametro
300 g di farina W330 (oppure 180 g di Manitoba e 120 g di farina 0 con 12% di proteine)
120 g di latte a temperatura ambiente
50 g di acqua
45 g di strutto
15 g di zucchero
8 g di lievito di birra
6 g sale
1 uovo medio
1 tuorlo
Ripieno
120 g circa di prosciutto cotto ad un’unica fetta
120 g circa di provola affumicata
Per la spennellatura
1 albume
2 cucchiaio di latte
pizzico di sale
Preparazione:
Si prepara il lievitino: nella planetaria si mette tutto il latte, 120 g di farina (preso dal totale) ed il lievito fatto attivare 10 minuti coperto in un bicchiere con due dita di acqua calda ed un pizzico di zucchero. Si mescola il tutto con la forchetta, fino a formare una pastella; si copre per circa 1 ora e mezza, fino a quando forma delle “fossette”.
Passato il tempo si aggiunge l’acqua (50 g), l'albume ed alcuni cucchiai di farina, per formare una massa morbida, ma legata. Poi si aggiunge parte dei tuorli sbattuti, lo zucchero ed altra farina. Si impasta, ribaltando ogni tanto l’impasto. Infine si aggiunge il restante tuorlo, il sale ed il resto della farina. Si continua ad impastare, fino a che sarà incordato.
Si aggiunge lo strutto a fiocchi, uno alla volta, in modo da farlo ben incorporare. Si continua ad impastare fino a che sarà incordato.
Si trasferisce l’impasto in una ciotola si copre e si lascia lievitare fino al raddoppio.
Passato il tempo, si trasferisce l’impasto in una spianatoia, si danno delle pieghe di forza: si prende un lembo dell’impasto, all'inizio con molta delicatezza, si stende leggermente e lo si porta al centro. Si prende l'angolo che si è formato a destra, si stende leggermente e lo si porta al centro. Si procede allo stesso modo con l'altro angolo che si è formato a destra; si continua fino a chiudere il giro. Poi si ruota via via la pasta su se stessa in modo da formare una palla. A questo punto si capovolge in modo che la chiusura sia sotto, a contatto con il tavolo, e si comincia ad arrotondare la pasta cercando di portare la pasta dalla parte superiore della palla al di sotto, girando sempre la palla su se stessa, e cercando di non strappare la superficie.
Si copre e si lascia riposare per 20 minuti circa.
Si fanno delle pezzature da 50 g circa (12 circa); si “pizzica” ogni pezzo, portando i lembi in alto senza stringere, poi si mettono con la chiusura in basso, si coprono e si lasciano riposare per 10 minuti.
Si stende a mano ogni pallina sulla chiusura precedente, si mette il ripieno tagliato a dadini precedentemente, si pizzicano i lembi. Si rovescia la pallina appena formata, si liscia sul piano di lavoro pirlandola. Si depositano le palline con la chiusura verso il basso in una teglia coperta da carta forno. Si coprono e si lasciano lievitare fino al raddoppio (1-2 ore dipende dal temperatura)
Passato il tempo, si spennella la superficie con albume, latte e sale; si inforna a 175° C per 40 minuti circa, dipende dal forno, fino a doratura. Farà fede la prova stecchino. Se si colora troppo si copre con foglio di alluminio.
Si sforna e si lascia intiepidire in teglia, per almeno 15 minuti.
Si sforma e si trasferisce su un piano da portata, si lascia raffreddare completamente.
Si conserva a temperatura ambiente per 3 giorni senza perdere fragranza e consistenza, avvolto da una pellicola per alimenti o una busta per alimenti.
La versione dolce l'ho fatta per la prima volta lo scorso anno, quella salata la devo provare! Molto gustoso e ben riuscito il tuo! baci
RispondiEliminaAmo entrambe le versioni, ma, come te, privilegio la salata.
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