"Questo antico piatto popolare in tutto il mondo arabo, è anche uno dei nostri preferiti. Il segreto sono le cipolle fritte, con la loro dolce untuosità e la loro lieve croccantezza..."
Queste sono le parole di Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi, tratta da Jerusalem, per indicare la Mejadra, mujaddara o mudardara, antico piatto composto di lenticchie grano o riso speziato, accompagnato con cipolle fritte.
Come ogni ricetta antica ci sono molte versione, questa che propongo è ovviamente tratta da Jerusalem. Gli autori consigliano di servirla calda, ma anche a temperatura ambiente va bene.
Ingredienti:
250 g di lenticchie verdi o marroni
200 g di riso basmati (io Thaibonnet)
4 cipolle medie (in tutto 700 g non sbucciate)
3 cucchiai di farina
2 cucchiaini di semi di cumino
1 cucchiaio e mezzo di semi di coriandolo
mezzo cucchiaino di curcuma macinata
1 cucchiaino e mezzo di pimento macinato
1 cucchiaino e mezzo di cannella in polvere
1 cucchiaino di zucchero
250 ml di olio di semi di girasole
2 cucchiai di olio extra ergine di oliva
350 ml di acqua
sale
pepe nero appena macinato
Preparazione:
Si mettono le le lenticchie in una casseruola con molta acqua, si porta ad ebollizione e si cuoce per 12 a 15 minuti, fino a quando le lenticchie saranno morbide, ma ancora consistenti. Si scolano e si mettono da parte.
Si sbucciano le cipolle e si tagliano a fettine sottili, si infarinano e si salano, si friggono in olio caldo di girasole, una volta cotte e scolate si mettono da parte.
Si pulisce la pentola si versa il cumino ed i semi di coriandolo, si fanno tostare per 1-2 minuti. Si aggiunge il riso, l’olio extra vergine di oliva, la curcuma, il pimento macinato, la cannella, lo zucchero, il sale ed il pepe nero, si mescola il tutto, poi si aggiungono le lenticchie e l’acqua. Si porta ad ebollizione, si copre con un coperchio e si fa cuocere per 15 minuti a fuoco basso.
Passato il tempo si toglie dal fuoco, si toglie il coperchio e si copre con un canovaccio pulito per 10 minuti. Poi si aggiunge parte della cipolla fritta, si mescola, s’impiatta e si aggiunge la restante cipolla fritta.
devo comperare anche io il libro di Ottolenghi, grazie per avermi fatto conoscere questa interessante ricetta !
RispondiEliminaCipolle fritte? Metto gli occhi a cuoricino per un piatto che è una sinfonia di sapori e di colori. Un bacione
RispondiEliminaLe tue ricette mi piacciono sempre ma questa e' meravigliosa......la conservo subito.
RispondiEliminaquel libro mi tenta da tantissimo e questa ricetta penso che mi farà capitolare ^_^ un bacio, buona settimana
RispondiEliminaMi sembra davvero un piatto appetitoso!
RispondiEliminaDa quanto non passavo da te, Francesca! Finalmente un pomeriggio tranquillo (ma non vorrei essere ottimista). Ad accogliermi questo piatto meraviglioso, dai profumi e sapori d'oriente.
RispondiEliminaUn caro abbraccio,
MG
Anche questa ricetta di Ottolenghi mi attira moltissimo, quel libro deve essere mio . Favolosa questa ricetta . un saluto, Daniela.
RispondiEliminaAmo moltissimi i profumi che hai portato nel piatto e non sai che darei x poter fare l'assaggio! Da tempo vorrei acquistare un libro di Ottolenghi, quale mi consigli?
RispondiElimina"Jerusalem" per me è più completo.
EliminaMa penso che a te possa piacere anche "Plenty" ci sono ricette a base di verdure e cereali.
Un piatto molto appetitoso che no conoscevo, grazie!!!
RispondiEliminaFra ma è spettacolare! <3 Conoscevo il testo ma qui.. non posso che essere rapita dalla tua immagine così luminosa e deliziosa! Che meraviglia.. con l'estate ho sempre voglia di piatti così, un po' profumati di oriente e di sogni speziati..! Grazie, mi hai scaldato l'anima! <3 Tvb
RispondiEliminaPenso che potrei mangiarne una vagonata!!!!!
RispondiEliminaMa che bontà! Lenticchie e cipolle a casa mia sono graditissime. Proverò la ricetta al più presto.
RispondiEliminaBuona domenica