Questa zuppa tipica del territorio dei Castelli romani in particolare di Velletri era molto comune tra la fine dell'Ottocento sino agli anni Sessanta del Novecento, composta semplicemente del cavolo nero che in dialetto chiamano “cavoletti”, patate e pane raffermo; veniva servita nella “scifella” un vassoio in legno con i bordi inclinati.
Negli anni la zuppa si è arricchita delle uova o del baccalà, proprio con questo ultimo ingrediente le è dedicata una Sagra a Velletri la Sagra della “Zuppa di Cavoletti e Baccalà”.
Io propongo la versione più antica e più povera, alla ricetta ho aggiunto solo l'olio al peperoncino, per avere in più un sapore piccante che amo molto.
Nota:
Il nome dialettale di “cavoletti” per il cavolo nero che si coltiva nel velletrano, forse deriva dal sistema di coltura che prevede di cimare lateralmente la pianta poco per volta, in modo da farla crescere continuamente.
Ricetta tratta da qui
Ingredienti:
600 g di cavolo nero (in dialetto cavoletti)
4 fette di pane raffermo cotto a legna
3 patate medie a pasta gialla
1 spicchio di aglio
olio extra vergine di oliva
olio al peperoncino (mia aggiunta)
Preparazione:
Si mondano le foglie di cavolo nero si tagliano a mezzi grandi, si sbucciano le patate e si tagliano a spicchi. Si porta ad ebollizione l’acqua con uno spicchio di aglio schiacciato e un po’ di sale, si mette il cavolo nero e le patate, si lascia cuocere finché le patate saranno morbide.
Si adagiano le fette di pane su un piatto o in scodelle (in origine nella Scifella), si versano le patate e il cavolo nero e l’acqua di cottura quanto basta per ammorbidire il pane, ma non da sfaldarlo. Poi si condisce il tutto con l’olio extra vergine di oliva. Io ho aggiunto anche un filo di olio al peperoncino.
Sembra un a vera bontà!!!!!!
RispondiEliminala conosco mooolto bene questa zuppa visto che Velletri è il paese che mi ospita da un bel pò di tempo ^_^
RispondiEliminaBrava
A presto
Monica
non conosco questa minestra ma l'aspetto è molto piacevole, grazie per averla condivisa !
RispondiEliminaQuesta zuppa la conosco bene anche io... con le patate il cavolo nero sta una meraviglia!!!!! baciotti e buona settimana :-D
RispondiEliminaDammi una zuppa come questa e mi rendi una donna felice
RispondiEliminaAdoro le preparazioni di questo tipo e questa zuppa non la conoscevo.
RispondiEliminaGrazie.
Non conoscevo questa zuppa ma, appartiene alle minestre che mi garbano tanto! :)
RispondiEliminauna zuppa rustica che non conoscevo e mi piace! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaChe bella nella scifella, sarei proprio curiosa di vedermi arrivare un piatto così :-) Bacioni!
RispondiEliminaMolto interessante adoro i cavoletti o cavolo nero da provare. Buona serata
RispondiEliminaMa che bontà questa corroborante zuppa, ottima davvero!!!!
RispondiEliminaAmo le zuppe e questa è molto gustosa!
RispondiEliminasarà anche la versione povera ma con una zuppa così io ci farei Pasqua...come si dice :) un bacio, buona settimana
RispondiEliminaAdoro questo tipo di zuppa Francesca...genuina, nutriente e deliziosa! Bravissima! Baci, Mary
RispondiEliminaAdoro le zuppe ed in questo periodo ne sto facendo delle vere scorpacciate :-P La tua proposta è da provare all'istante :-P
RispondiEliminaBuon inizio settimana <3
Periodo giusto per le zuppe ed il cavolo nero!!!!
RispondiEliminaChe buona questa zuppa! Ne avevo sentito parlare ma non l'ho mai mangiata, proverò a farla!!! Baci cara
RispondiEliminaDeve essere squisita, mi piace il tocco piccante del peperoncino, bravissima!!!
RispondiEliminaBuona serata
Questa mi mancava! Non la conoscevo ma mi hai fatto venire una gran voglia di provarla!
RispondiEliminabaci
Alice
mi piacciono queste ricette così semplici e povere, ma di una bontà unica!!!
RispondiEliminaIn questa giornata fredda e piovosa la tua zuppa con il cavolo nero è proprio quello che mi ci vuole , ricetta segnata. Un abbraccio, Daniela.
RispondiEliminai piatti antichi sono sempre divini nella loro semplicità!
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