E' un dolce tipico della tradizione Bolognese che veniva preparato in giugno in occasione del Corpus Domini alla "Festa degli addobbi". La festa degli Addobbi era chiamata così, perché dalle finestre delle case era uso esporre dei drappi di tessuto rosso bordati di passamaneria dorata (zendali); finita la processione si offriva la torta di riso con mandorle e cedro candito tagliata a rombi e sormontata dagli stuzzicadenti.
Esiste dal 2005 una ricetta depositata alla Camera di Commercio dell'Accademia italiana della cucina della delegazione "Bologna dei Bentivoglio", ma come tutte le ricette tradizionali ci sono tante varianti familiari.
Ingredienti:
Per uno stampo da 20 cm di diametro
650 ml di latte intero
150 g di riso Arborio
50 g di zucchero semolato
1 uovo grande
50 g di mandorle pelate
50 g di cedro candito (canditi)
buccia grattata di un limone
cannella
pizzico di sale
2-4 amaretti (non li ho messi)
1 bicchierino di liquore mandorla amara (io Sambuca)
zucchero a velo
Preparazione:
Si mette il latte in un tegame si aggiungono le bucce di limone, sale, si porta a bollore, si aggiunge il riso. Si fa cuocere per 16 minuti circa, finché il latte sarà assorbito quasi completamente.
Si fa raffreddare, si aggiunge la cannella, le mandorle tritate, il cedro candito tagliato (per chi usa gli amaretti, si aggiungono frantumati); si mescola.
Nel frattempo si sbatte l’uovo con lo zucchero, si unisce il riso e si amalgama il tutto.
Si travasa in uno stampo imburrato, si mette in forno caldo a 180° C per 20 minuti, poi si abbassa a 150° C e si cuoce per altri 40- 45 minuti, fino a che si sarà formata una crosticina.
Si sforna e si lascia intiepidire, si fanno dei forellini con uno stuzzicadenti e si spennella con il liquore. Una volta raffreddata, si spolvera con lo zucchero a velo.
Si taglia a losanghe e si serve con gli stuzzicadenti.
Non l'ho mai nemmeno assaggiata.. Mi piacerebbe così bella ricca con canditi.. frutta secca e amaretti! un bacione
RispondiEliminaNon conoscevo questa ricetta e nemmeno ne conoscevo le origini, ma mi piace molto sia la torta che la sua storia.
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