Il porto sepoltoMariano il 29 giugno 1916Vi arriva il poetaE poi torna alla luce con i suoi cantiE li disperdeDi questa poesiaMi restaQuel nullaDi inesauribile segreto.Giuseppe Ungaretti, Il porto sepolto
Nella rivista La cucina
italiana c'è una rubrica chiamata “Ieri e Oggi” che rivisita e mette a
confronto ricette tratte da vecchi numeri del mensile. Nel numero di ottobre
del 2014, si faceva riferimento ad una rubrica chiamata "Personaggi nella
loro casa" del 1963, dove l’intervistatore Marin San Sile dialogava con il
grande poeta Ungaretti allora settantenne. Nell’intervista emerge che il poeta
amava il vino ed il cibo semplice e si fa riferimento a questa ricetta di sua
creazione, dove si evidenzia per l’appunto la semplicità, l’essenzialità e
l’intensità, caratteristiche della sua arte. Sono degli spaghetti conditi con
burro, parmigiano e profumati da un pizzico di noce moscata e cumino ed
insaporiti dall’aggiunta di pangrattato.
La ricetta di Ungaretti è
stata messa a confronto con una rivisitazione attuale eseguita nella cucina
della redazione; io ho seguito parzialmente la grammatura della ricetta
originale del poeta, ma nell’esecuzione ho seguito i consigli della ricetta
rivisitata, anche se, ho preferito tostare una parte di semi di cumino con il
pangrattato.
Ingredienti:
400 g di spaghetti
80 g di burro
40 g di parmigiano grattugiato
un cucchiaio di pangrattato (3 cucchiai di
pangrattato)
pizzico di cumino (1 cucchiaio raso di semi di
cumino)
pizzico di noce moscata
sale
pepe nero (aggiunta)
Preparazione:
Si fa tostare il
pangrattato in un padellino, si aggiungono mezzo cucchiaio di semi di cumino,
una volta tostati si mette da parte. Si fanno cuocere gli spaghetti in
abbondante acqua salata, nel frattempo si fa sciogliere il burro lentamente, si
aggiunge un mestolo di acqua di cottura della pasta e piano si spolvera con il
parmigiano, si aggiunge il restante cumino, la noce moscata ed il pepe (mia
aggiunta), si mescola a formare una cremina. Si trasferiscono gli spaghetti
nella padella con la cremina, si gira energicamente, se occorre si aggiunge
altra acqua di cottura. S’impiattano e si aggiunge su ogni porzione il
pangrattato tostato con il cumino.
semplici da preparare ma molto appetitosi questi spaghetti, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminasemplici ma gustosi !
RispondiEliminabaci
Alice
Semplicissimi!!! ma buoni! :-) baciotti
RispondiEliminaDi questi piatti semplici e gustosi ci vogliono nel giorno d'oggi, quando le giornate sembrano volare ! Felice lunedì !
RispondiEliminasemplici e gustosi, mi piacciono!!!!Baci Sabry
RispondiEliminaSemplicemente inebriante. Un piatto che si mangia con gli occhi!
RispondiEliminaUngaretti è sempre stato uno dei miei poeti preferiti quando andavo a scuola ma non sapevo si dilettasse anche di cucina. mi solletica un sacco questa ricettina, semplice veloce e profumata :)
RispondiEliminabaci, buona settimana
Invitantissimo questo piatto, stuzzicante e saporito, ottima ricetta! Bacioni
RispondiEliminaun piatto semplice ma tanto invitante!! Complimenti.
RispondiEliminaDeliziosi questi spaghetti, assolutamente da rifare..... adoro il cumino!
RispondiEliminaUn piatto semplice e ricco di sapore, grazie per avermi fatto conoscere questa ricetta. Un abbraccio, Daniela.
RispondiEliminaMa che spettacolo questi spaghetti! sei bravissima Francesca! E' proprio dai piatti semplici che si vede la bravura!
RispondiEliminaUngaretti era un buongustaio, un piatto semplice ma sempre ottimo, bella l'idea di riproporre la ricetta! brava!
RispondiEliminaQuesti spaghetti sembrano proprio una sua poesia, semplici ed essenziali. Francesca ammiro molto la scelta dei piatti che ci presenti! :-)
RispondiEliminaNon li conoscevo e poi che strani sapori insieme. Non riesco nemmeno a immaginarlo, pensa un po'. Ma sai che mi incuriosisce tantissimo? Bacioni Fra!
RispondiEliminaE' una bellissima ricetta Francesca...semplice e straordinariamente deliziosa!! Bravissima!! Bacio grande, Mary
RispondiEliminaUna ricetta che profuma di storia! Da provare ;)
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