Come si può vedere nel blog, ho
una passione per le paste fatte a mano della tradizione regionale italiana e
non solo. Mi piace conoscere l’origine, la storia e provarle. Oggi rimanendo
nella mia regione, ho provato a fare una tipologia di pasta dalla forma di
lunghi maccheroni, molto diffusa nella Sabina con nomi diversi: Jàcculi o
Jàccoli, Maccheroni a fezze o Maccaruni a matassa. Nell’antico dialetto sabino
i “jàcculi” erano le corde laterali del basto (una specie di sella di legno per
gli animali da soma), che servivano per tenere legati i vari carichi. Quindi,
il nome richiama queste lunghe corde, poi riunite a matassa. A vederli sono
molto simili ai Pici toscani, l’unica differenza è nella lavorazione. I Pici si
arrotolano partendo da porzioni di impasto, mentre gli Jàcculi si fanno
partendo dalla massa intera della pasta; si fa una sorta di anello e si lavora
assottigliandolo con i palmi della mano, creando un unico cordoncino che poi
viene avvolto a matassa. Questa antica lavorazione della pasta si può trovare
anche nel vicino Abruzzo con il nome di Maccheroni alla molinara. Tra i vari
borghi della Sabina, oltre a chiamarli in modi diversi, ci sono delle
differenze nel procedimento: chi lavora l’anello senza mai romperlo, chi invece
rompe l’anello prima di iniziare a lavorarlo sulla spianatoia. Detto questo il
risultato che si deve avere è un filo
continuo che poi viene amattassato.
Il condimento va da sughi robusti
di carne a sughi leggeri di pomodoro o il più semplice e profumato Pesto alla
Sabinese, vale a dire: aglio, olio extra vergine di oliva sabino, peperoncino e
maggiorana (chiamata anche persa); condito tutto a crudo ed a piacere si
aggiunge una spolverata di pecorino. Così li ho preparati; sono semplicemente
buoni.
Ricetta tratta dal blog Cucina Ecozoica
Ingredienti:
Per gli Jàcculi
250 g di semola rimacinata di
grano duro, più quella per lo spolvero
80-100 ml di acqua (dipende
dall’assorbimento della semola)
1 cucchiaio di olio extra vergine
di oliva possibilmente sabino
pizzico di sale
Per il Pesto alla Sabinese
3 cucchiai di olio extra vergine
di oliva possibilmente sabino
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaino di maggiorana secca
1o 2 peperoncini secchi
sale
pecorino a piacere
Preparazione:
Si dispone a fontana la semola
sulla spianatoia, si fa un foro nel mezzo e si mette l’olio extra vergine di
oliva, il sale ed un filo di acqua, si comincia a lavorare e pian piano si
aggiunge l’acqua necessaria. Si lavora energicamente per ameno 10 miniti, fino
ad avere un impasto liscio ed elastico. Si forma una palla, si copre e si
lascia riposare per 10-20 minuti.
Nel frattempo si prepara il Pesto
alla Sabinese. Si taglia a pezzettini l’aglio ed il peperoncino, si mettono in
una ciotola, si aggiunge la maggiorana secca, l’olio extra vergine di oliva ed
un pizzico di sale. Si gira e si lascia riposare.
Passato il tempo di riposo della
pasta, con le mani unte di olio (serve per facilitare il lavoro) si appoggia il
pollice al centro della pasta, si fa un buco e si forma una sorta di anello che
pian piano si fa girare tra le mani, con la pressione delle mani e il peso
della pasta andrà via via ad assottigliarsi. Quando l’anello è abbastanza lungo
si avvolge su se stesso, come a formare due giri di corda tra le dita, si posa
sulla spianotia infarinata e si comincia con i palmi delle mani a far roteare
man mano la pasta per ridurre sempre di più lo spessore dell’anello; si
continua così fino ad avere un unico e lungo cordoncino. Si prende il
cordoncino che si è formato e si ammatassa fra le mani, e se si vuole più
sottile si ricomincia a far roteare sulla spianatoia.
Si porta ad ebollizione l’acqua
per gli Jàcculi, si sala e si aggiunge un filo di olio extra vergine di oliva,
si versano gli Jàcculi, si fanno venire a galla, si fa riprendere il bollore e
si fanno cuocere per circa 5 minuti. Si scolano e si condiscono con il Pesto
alla Sabinese, ed a piacere si aggiunge una spolverata di pecorino.
questa pasta somiglia molto agli "gnocchi di Carpineto Romano" (paese del mio compagno) buoni, buoni con questo condimenti che proverò di sicuro!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaCerto è che tu sei la maga della pasta fresca!!!!! Questa non l'avevo proprio mai sentita. Grazie per avercela proposta!!!
RispondiEliminache bella questa pasta, mette allegria n questa grigia giornata milanese, e il condimento....fame! brava fr@
RispondiEliminamolto interessante, non conoscevo questa pasta !
RispondiEliminaChe buono !
RispondiEliminaLove questa pasta!
Son tipo i bigoli!!! che bontà.. e conditi con quell'ottimo e saporito pesto di pomodori secchi.. smack
RispondiEliminaChe carina questa pasta! Che acquolina!
RispondiEliminaIl pesto alla sabinese lo conosco bene e lo trovo favoloso, mentre questo formato di pasta non sapevo che venisse chiamato così :) Grazie per questo post interessante!
RispondiEliminaNon conoscevo questa pasta, e nemmeno il pesto. Mi alletta tutto, segno la ricetta.
RispondiEliminaNon conoscevo questa pasta! io poi, adoro i primi e mangerei un piatto di questa bontà, anche adesso :)
RispondiEliminatrovo questo piatto delizioso sia per la pasta che per il condimento. La proverei anche subito, complimenti!!!
RispondiEliminanon conoscevo nè la pasta nè il pesto, ma ti assicuro che mi hai preso per la gola!
RispondiEliminanon conoscevo questo tipo di pasta e neanche il pesto. ha tutta l'aria di essere una super accoppiata di gusto :)
RispondiEliminaun bacio, buona settimana
l'impasto è simile ai lombrichelli viterbesi ma il condimento è tutto uno spettacolo di gusti da scoprire, li farò prestissimo
RispondiEliminacomplimenti un bel piatto
RispondiEliminaMa che bella questa preparazione di questa pasta!!!! Grazie mille per averla condivisa!!!!
RispondiEliminaW le signore sabine da cui ho imparato a farla! Grazie a loro questa bella tradizione potrebbe andare avanti, grazie anche a te di averla provata, così diamo una mano a non perdere una cosa così bella e buona!
RispondiElimina;)
MaVi - Cucina ecozoica
www.cucinaecozoica.com
Eh sì; è proprio il caso di dire W le signore sabine. Grazie ancora :)
EliminaComplimenti per questa meravigliosa pasta, tanto gustosa e invitante!!!!
RispondiEliminaChe piatto goloso!!!!! Un bacione
RispondiEliminaA Belmonte in Sabina li chiamano maccheroni a fezze,mia nonna li faceva con il sugo aglio,olio peperoncino e pomodori freschi.Li faccio anche io così,i miei figli ne vanno matti. Sono buonissimi.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto farli. Sono veramente buoni. Grazie per il commento.
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