Fuster aveva portato dall'auto una scatola di cartone tutta unta che riveriva come se custodisse un tesoro. Beser ispezionò incuriosito il contenuto e gridò entusiasta:
«"Flaons"! Tu hai fatto questo per me, Enric?»
Si abbracciarono come due compaesani che si incontrano nell'Antartide, e spiegarono all'avvinazzato Carvalho che i "flaons" sono un gradino al di sopra del "pastisset", di tutti i "pastisset" dei Paesi Catalani. In tutto il Maestrazgo si fanno con farina impastata con olio, cumino e zucchero e vengono farciti di ricotta, mandorle tritate, uova, cannella e un pizzico di scorza di limone grattugiata.
«Me li ha portati ieri mia sorella. La ricotta è un ingrediente maledettamente delicato che va subito a farsi benedire.»
Manuel Vázquez Montalbán, I mari del sud, Feltrinelli 1996
Lo spunto di oggi è il libro
dello scrittore catalano Manuel Vázquez Montalbán I mari del sud, con
protagonista l’investigatore Pepe Carvalho - buongustaio oltre che esperto
gastronomo - che già m’ispirò per le Patate alla Riojana. Nei libri di
Moltalban si possono trovare molti riferimenti a prodotti e piatti tipici della
cucina iberica, in particolare catalana. Per l’appunto mi avevano incuriosito
questi Flaons citati nel passo; mi sono un po’ informata.
I Flaons sono dei dolci
ripieni in genere a forma di mezzaluna, tipici del Maestrazgo; la sua origine è
molto antica, si pensa araba. Si tratta di una pasta composta di farina, zucchero, olio ed aromatizzata con un liquore all’anice che fa da involucro ad un ripieno
di ricotta, mandorle tritate e cannella.
Nel libro sono accompagnati da una bottiglia di vino dolce
di Alcalá de Chisvert.
Ingredienti per 10 Flaon:
Per la pasta
250 g di farina 00
125 ml di olio extra vergine di oliva
50 ml di liquore all’anice (Sambuca)
30 g di zucchero
Per il ripieno
100 g di ricotta vaccina
50 g di mandorle tritate
50 g di zucchero
1 tuorlo
1 cucchiaino di cannella in polvere
buccia grattugiata di limone
Guarnizione
1 albume
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 cucchiaino di cannella in polvere
Preparazione:
In una ciotola si setaccia la
ricotta, si aggiunge lo zucchero, le mandorle tritate, il tuorlo d’uovo, la
cannella e buccia di limone grattata. Si mescola il tutto e si lascia riposare.
In una capiente insalatiera si
versa l'olio extra vergine di oliva, il liquore all'anice e lo zucchero, si
gira per farlo sciogliere. Poi si aggiunge un po’ per volta la farina
continuando a mescolare. Si lavora fino ad ottenere una pasta liscia ed
omogenea e si lascia riposare per 10 minuti.
Si prende un po’ di pasta e si
stende su una spianatoia infarinata (bisogna fare attenzione, perché è
abbastanza friabile), si forma un disco con il coppapasta si mette nel mezzo un
cucchiaino di composto di ricotta, si chiude a metà formando una mezzaluna, si schiacciano
i bordi (bisognerebbe fare una sorta di cordoncino). Si depositano su una
placca da forno ricoperta da carta forno, si spennella la superficie specialmente
i bordi con la chiara d’uovo. Si mettono in forno calo a 170°-180° C minimo per
10 minuti, finché non diventano dorati.
Si tolgono dal forno, si lasciano
intiepidire, si cospargono con una miscela di zucchero e cannella.
che bello, ho imparato una cosa nuova....ho conosciuto questi dolci che solo a sentirne gli ingredienti mi ispirano da matti!!
RispondiEliminaChe delizia....
Non conoscevo questi dolcetti...bella l'ispirazione presa dal libro!! Grazie per averceli fatti conoscere :) Buona giornata e a presto!
RispondiEliminaNon li conoscevo.. ma mi sanno tanto di buono.. con quel ripieno!!!! baci e buon inizio settimana :-)
RispondiEliminaInutile dire che da te si impara sempre qualcosa di nuovo... e di buono!|
RispondiEliminaNuovo e buono da prendere buona nota. Buona settimana
RispondiEliminaMi piace come intrecci storia, cultura e cucina. Questi dolcetti mi conquistano. Incantevoli dolcezza!!
RispondiEliminamai sentiti! la prossima volta che vado in spagna li cerco e li assaggio! intanto mi godo i tuoi...
RispondiEliminaNon conosco questo scrittore ma così mi hai incuriosito! Vado a cercare questi libri! Che dolci particolari ma immagino buonissimi, dalla foto sembrano anche molto morbidi! Un bacione
RispondiEliminama dai che bel post! interessante questo piatto iberico, di cui non ne conoscevo l'esistenza e sono rimasta colpita pure dal racconto dell'autore...ora mi tocca di informarmi...subito! Bravissima!
RispondiEliminaNon li conoscevo...!!Sembrano buoni!!
RispondiEliminaAdoro i tuoi post quando parli di letteratura e pittura. E amo le relative ricette che presenti, sempre interessanti, mai banali, proprio come questa. Brava!
RispondiEliminai tuoi post sono sempre molto interessanti, cibano la mente e la pancia !Per me che adoro la ricotta è una ricetta da fare, buona settimana !
RispondiEliminadove c'è ricotta io mi tuffo, che sia in un dolce o nel salato io la adoro proprio! I Flaons non li conoscevo per cui ho un ottimo pretesto per comprare la ricotta
RispondiEliminaNon conoscevo questo dolcetti, dagli ingredienti e dalla foto comprendo che sono buonissimi, adoro i dolci con la ricotta . Un abbraccio Daniela.
RispondiEliminadagli ingredienti posso dire che questi dolci sono una bontà unica. Grazie per avermi dato la possibilità di conoscerli.
RispondiEliminaNon li conoscevo questi dolcetti, ma l'aspetto è troppo invitante per non copiare la ricetta.
RispondiEliminaGrazie per averla condivisa con noi.
una ricetta assolutamente nuova per me e molto invitante, passo sempre volentieri qui a leggere i tuoi post sempre ricchi di spunti e notizie interessanti, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaSai che non conoscevo questi splendidi dolcetti? Mi segno subito la tua ricetta, la proverò senz'altro! Grazie per avermela fatta conoscere! Un bacione
RispondiEliminaQuante belle ricette si scoprono girando per food blog !
RispondiEliminaPassare di qua è sempre un piacere della scoperta,, sia di libri, culturale che di ricette fantastiche. Davvero complimenti, sei bravissima!
RispondiEliminaUna ricetta particolare che non conoscevo proprio!
RispondiEliminaCiao Francesca, anni fa avevo letto dei romanzi di Montalbano e infatti me lo ricordo soprattutto come un buongustaio.Non ho mai provato le ricette che presenta(anzi...divora) nei suoi libri ...potrei iniziare con questi dolcetti!:) (forse l'avevo scoperto in un libro di Camilleri, mon amour :)) Un caro saluto e a presto!
RispondiEliminaCiao Fra, grazie per essere passata da me. Mi fa molto piacere conoscere il tuo blog, trovo che abbiamo una concezione del cibo e della cucina molto simile, almeno a quanto ho letto nella tua presentazione, e mi piace molto l'ispirazione che trai dai libri o dall'arte per alcune ricette. Come questa, per esempio, molto interessante perché a me del tutto sconosciuta.
RispondiEliminaAnche io parlo anche di libri nel mio blog, ma per ora non ho mai fatto post con accostamenti diretti libro-ricetta...anche se ne ho uno in programma...se mi decido a mettermi all'opera! :-)
A presto,
Alice
Senza parole......
RispondiElimina