lunedì 8 agosto 2011

Napellini rigati al “pesto povero”

Un filo d'olio era prezioso in qualsiasi frangente: «rinfrescava» i resti e le verdure cotte in anticipo, ancora tiepide, esaltandone gli odori; faceva «rinvenire» lo sfincione da riscaldare; trasformava in squisite pizzette le fette di pane raffermo bagnate in acqua e latte, coperte di pomodoro pelato, pezzetti di tuma e con un nonnulla di sale pepe e origano, e poi passate velocemente nel forno caldo. In quantità più abbondante, rendeva appetitose le patate bollite e sbucciate che si servivano a cena.

[…]

Ma la mia passione era il pane e olio. Rosalìa prendeva i pani meno belli, ancora fumanti, e li spezzava; distribuiva quei pezzi di pane caldo porgendoci con l'altra mano la ciotola di olio e sale in cui intingere un boccone di pane alla volta.
Pane caldo e olio - in assoluto il cibo più buono che abbia mai gustato.

Simonetta Agnello Hornby, Un filo d'olio, Sellerio 2011


Ho riportato due brani dell’ultimo bel libro Un filo d'olio dell’avvocato e scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby, nel quale racconta le estati della sua infanzia passate nell’antica casa padronale nella tenuta in contrada Mosè - nome biblico dato dal primo proprietario che era un’opera pia – vicino ad Agrigento, tra pini marittimi, ulivi, mandorli e rovine dei tre templi dorici dell'antica Akragas.
Il tema conduttore del libro è il ricordo condito da quel filo d’olio che lega le ricette ereditate dalla nonna, dalla mamma e dalla zia che, grazie alla sorella Chiara che ha curato la parte delle ricette, fa «rivivere la cultura della tavola» della loro famiglia.

La scelta dei due brani non è casuale, è una sorta di filo per rispondere alla domanda di Monica:  In cucina non posso fare a meno di...  un filo di olio extravergine di oliva buono. Senza questo prezioso ingrediente che è per me il condimento per eccellenza, mi sentirei persa. L’olio riesce ad esaltare ed impreziosire, come scrive Simonetta Agnello Hornby, qualsiasi pietanza ed aggiungo che è anche uno dei mezzi più efficaci per conservare i prodotti. Cosa c’è di più buono del pane caldo condito con un filo di olio extra vergine di oliva e sale?!

Tra le ventotto ricette curate da Chiara Agnello, ho voluto provare il “pesto povero”. Come spiega Chiara Agnello in casa lo chiamavano “pesto povero” per distinguerlo dal pesto genovese. In origine era composto dal basilico, aglio, olio extra vergine di oliva - prodotto ovviamente dalla tenuta di contrada Mosè, perché come diceva la madre: «L'olio di Mosè conza un piatto» - sale, pepe e formaggio grattugiato. Poi nel tempo fu arricchito con altre erbe, fino a diventare la ricetta riportata nel libro.

Con il “pesto povero” direi aromatico e fresco delle sorelle Agnello, ho condito i Napellini rigati.












Ingredienti:
380 g di Napellini rigati
1 tazza da latte di foglie di basilico
1 tazzina da caffè di foglie di prezzemolo
3 o 4 foglie grandi di salvia
1 cucchiaio di aghi di rosmarino
1 cucchiaio di foglie di menta
la buccia sottile di mezzo di limone
1 pomodoro piccolino intero (con semi e buccia)
1 spicchio d'aglio
5-6 mandorle
1 presa di sale
1 macinata di pepe
4-5 cucchiai di olio (inclusi quelli da usare alla fine per condire la pasta nella zuppiera)
formaggio grattugiato a piacere pecorino o parmigiano (io pecorino romano)


Preparazione:
Si mettono le erbe aromatiche, le mandorle, l’aglio, la buccia del limone, il pomodoro, il sale e il pepe nel mixer (come ricorda Chiara Agnello prima si usava il mortaio), si aziona e si aggiunge l’olio extra vergine di oliva poco per volta fino ad ottenere un composto abbastanza denso.
Nel frattempo che si cuoce la pasta, si mette in una zuppiera un cucchiaio di acqua di cottura, un dl di olio extra vergine di oliva e la metà del pesto. Si mescola il tutto, si aggiunge la pasta si mescola e si versa il resto del pesto allungato con un cucchiaio di olio extra vergine di oliva e una di acqua di cottura. Si serve con l’aggiunta a piacere di formaggio grattugiato pecorino o parmigiano, io pecorino romano.






Con questa ricetta partecipo al contest di Monica In cucina non posso fare a meno di... del blog Dolci gusti.







Il contest  Che Pesto ti frulla? dei blog  Dolcezze di Nonna Papera,  Dolcipensieri e  MyRicettarium 








Cuochi da Biblioteca del blog di Anna Ultimissime dal forno





Autori in pentola del blog di Elisa Stasera si cena da noi!










13 commenti:

  1. WAW! Che coincidenza incredibile Fra ieri sera ho cenato spinta da una voglia irresistibile con 2 fette di pane scaldate un filo d'olio aglio e sale, la classica bruschetta, il mio olio buonissimo che viene dalla Puglia! Una goduria pazzesca...unica...E poi stamattina tu con questa citazione sull'olio! Tutto assume un sapore unico e inconfondibile. Questa ricettina del pesto povero poi me la segno subito, è tra i miei condimenti preferiti! Vado ad aggiungere subito alla lista e Grazie ancora. Un bacione. Buona Giornata!Mony

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  2. Tesoro, anche per me è indispensabile l'olio extravergine!!! Un filo di olio evo fa la differenza e si nobilitano le pietanze!!! Complimenti per la tua gustosissima e profumata ricetta!!! Baci

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  3. Sono d'accordo l'olio extravergine è indispensabile, da gusto e vita a tutto e rende anche un semplice pezzo di pane un piatto da re!!!
    Baci

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  4. Sarà anche "povero" questo pesto, ma "ricco" di sapore! Complimenti!

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  5. la mia pasta preferita, non sapevo si chiamasse anche così! e poi, diciamocelo chiaramente, il pesto è sempre il pesto...= una bontà assoluta;)

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  6. Concordo, l'olio extravergine è un ingrediente fondamentale della mia cucina. Un filo d'olio impreziosisce anche una semplice pasta. Anch'io adoro il pane e olio.
    Deliziose le tue nepitelle!

    Baci e buona settimana

    Giovanna

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  7. Delizioso questo pesto. Un buon olio completa anche la cosa più semplice.

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  8. Molto, molto invitanti...ciao SILVIA

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  9. Semplici ma non banali; mi piacciono le spezie e mi sa che mi piacerà questo tuo piatto.....lo copio :)! Davvero invitante!

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  10. Mi sembra di sentire il delizioso profumo di questo pesto che direi tutt'altro che povero, ma ricchissimo :) E mi hai messo una gran voglia di pane caldo con un filo d'olio buono del nonno, l'unico che ho sempre usato. Un bacione, buona serata

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  11. Sara' pure povero,ma viene una voglia di correre a prendere una forchetta
    Buonissimo solo a guardarlo.In bocca al lupo per il contest.
    Un saluto e buona serata.

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  12. Anch'io dissento sull'aggettivo "povero".. tutt'altro! E mi piace molto, come la tua citazione con relativi pensieri sull'olio: trovo che quando le cose sono buone, è perché gli ingredienti sono BUONI, da qui non si scappa!

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  13. Mi piace un sacco e voglio provarlo presto, ho sempre fatto il pesto classico, alla siciliana e quello di zucchine ma questo m'incuriosisce parecchio :) baci!!!

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