Fu una rapida passeggiata fino da Lipp e ogni posto davanti al quale lo stomaco reagiva con la stessa rapidità degli occhi o del naso accrebbe il piacere della passeggiata. C'era poca gente nella brasserie e quando mi sedetti sulla panca contro il muro con lo specchio alle spalle e un tavolo davanti e il cameriere mi chiese se volevo una birra ordinai un distingue, il grosso boccale di vetro da un litro, e patate in insalata.La birra era gelata e berla era una delizia. Le pommes à l'huile erano sode, con l'aceto e l'olio d'oliva eccellente. Misi un po' di pepe nero sulle patate e intinsi il pane nell'olio d'oliva. Dopo la prima lunga sorsata di birra bevvi e mangiai molto lentamente. Quando ebbi terminato le pommes à l'huile ne ordinai un altro piatto insieme con un cervelas, che era una salsiccia simile a un grosso, pesante frankfurter diviso in due per il lungo e coperto da una salsa speciale a base di senape.Raccolsi col pane tutto l'olio e tutta la salsa e bevvi lentamente la birra finché non cominciò a esser meno fredda e allora la finii e ordinai un demi e rimasi a guardare mentre lo spillavano. Sembrava più freddo del distingue e ne bevvi metà.Ernest Hemingway, Festa Mobile.
Festa mobile è un libro che racconta liberamente il periodo
giovanile di Hemingway a Parigi tra il 1921-1926. Aveva cominciato a scriverlo
a Cuba nel 1957 dopo aver trovato in un vecchio baule alcuni suoi quaderni
degli Anni Venti, contenenti appunti, note di lavoro, descrizioni dei luoghi e
dei locali di Parigi, accenni di episodi ed incontri soprattutto con esponenti della
cultura americana “espatriata” come la
poetessa, scrittrice e collezionista Gertrude Stein e Sylvia Beach colei che
aveva aperto a Parigi la famosa libreria e casa editrice Shakespeare and Company che divenne centro culturale e luogo dove gli
emigrati americani si facevano recapitare la posta. Hemingway terminò il libro
nel 1960, gli rimanevano alcune revisioni prima della morte, ed uscì postumo
nel 1964.
Il brano narra l’episodio che
avvenne alla fine di dicembre del 1924; la rivista tedesca Der Querschnitt gli aveva appena pagato 600 franchi per un racconto.
Per festeggiare si recò nella famosa brasserie
Lipp, dove oltre agli ottimi boccali di birra gelata si potevano gustare le pommes
à l'huile vale a dire le patate
all’olio, una loro specialità.
La ricetta è tratta dal libro di Craig
Boreth, A tavola con Hemingway che è
un viaggio tra luoghi, locali (ristoranti, bar, caffè, brasserie, cantine) e piatti amati dallo
scrittore fin dall’infanzia.
Ho scoperto che c'è della poesia nel cibo, mentre è scomparsa da qualsiasi altra cosa. E finché la digestione me lo permetterà io seguirò la poesia.
Ernest Hemingway
Ingredienti per 2 porzioni:
500 g di patate (a pasta gialla)
6 cucchiai di olio extra vergine
di oliva
2 spicchi di aglio schiacciati
2 cucchiai di vino bianco secco
2 cucchiai di aceto di vino rosso
1 cucchiaio di brodo di carne
sale
pepe
erba cipollina (mia aggiunta)
Preparazione:
Si lavano le patate si mettono in
una pentola coperta d’acqua fredda, si fanno cuocere per circa 20 minuti
dall’ebollizione. Si scolano, si pelano e si tagliano a tocchetti, si mettono
in una terrina e si mescolano con l'olio extra vergine di oliva, l’aglio
schiacciato, sale e pepe. In un pentolino si fa scaldate il vino, l'aceto e il
brodo. Quando sono molto caldi si versano sulle patate e si mescolano
delicatamente. Io ho aggiunto l’erba cipollina.
Devono essere una vera delizia queste patate!!!!
RispondiEliminaIo aggiungo anche del prezzemolo, sono deliziose!
RispondiEliminaCarinissimo questo post che unisce la ricetta alla letteratura, deve essere molto interessante il libro di ricette che hai citato... Allora non ci resta che provare le patate all'huile per immergerci nell'atmosfera della Parigi anni '20: che meraviglia!!
RispondiEliminaMi piace come sai incastonare la cultura in quello che proponi. L'ultima citazione è meravigliosa. Grande Fra!!
RispondiEliminaFrase meravigliosa ...la poesia del cibo aggiungo io spesso è nella sua semplicità come questo contorno semplice ma delizioso!
RispondiEliminaBaci
Alice
una ricetta semplicissima di quelle che piacciono a me!
RispondiEliminatroppo gustose queste patate, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaIo di queste patate ne mangerei una terrina intera da quanto mi garbano... solitamente, ci aggiungo anche qualche filo di erba cipollina ;)
RispondiEliminaehmmm mi sono rimbambita, l'erba cipollina ce l'hai messa anche tu :P intendevo dire qualche ciuffettino di aneto ;)
RispondiEliminaMI piace questo libro ottime anche le patate!
RispondiEliminaun contorno delizioso, perfetto!!
RispondiEliminacitazioni meravigliose e pomme de terre favolose!!gnammy!! un abbraccio cara!!
RispondiEliminaCon le patate si va sempre sul sicuro!!Ottime e tue!!bacini!!
RispondiEliminaMi piacciono un sacco le patate all'insalata, devo provare questa versione più ricca.
RispondiEliminaadoro le patate fatte in tutti i modi, anche queste mi sembrano buonissime !
RispondiEliminabellissima ricetta pensa che a casa mia si fa in maniera simile aggiungendo tutto sulle patate lesse senza passare per il fornello, poi si mette tutto in frigo per qualche ora prima di mangiarle, ovviamente fredde. Proverò la tua versione calda
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