Le polpette - di carne, di pesce
o di verdure - simboleggiano la cucina di recupero, perché spesso nascono dalla
necessità di recuperare gli avanzi. Ogni regione, o per meglio dire ogni
famiglia, ha la sua ricetta.
Nella tradizione romanesca,
soprattutto nel menù delle osterie, il martedì era il giorno dedicato alle
polpette di carne, si utilizzava il manzo lesso impiegato per il brodo che in
genere si faceva il lunedì. La carne lessa oramai priva di gran parte del
sapore, lo “riacquistava” con l’aggiunta di erbe aromatiche, spezie o/e la
“ripassata” al sugo.
La cucina romanesca è
essenzialmente una cucina di recupero che si caraterizza nel trasformare gli
ingredienti poveri, i tagli meno nobili della macellazione o utilizzati come la carne lessa del brodo
in vere e proprie prelibatezze; basti pensare all’Allesso alla romana, a il Lesso alla picchiapò e alla regina del “Quinto quarto” la Coda alla vaccinara.
Ingredienti:
Per le polpette
400 g di manzo lesso utilizzato per fare il brodo
2 cucchiai di pecorino romano
1 fette di pane raffermo
1 uovo
1 spicchio di aglio
pangrattato quanto basta
prezzemolo
maggiorana (“persa”
in romanesco)
timo
noce moscata
olio extra vergine d'oliva
sale
pepe nero
Per il Sugo
250 g di pomodori pelati
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
timo
maggiorana (“persa” in romanesco)
1 cucchiaio di vino bianco
olio extra vergine di oliva
pepe nero
Preparazione:
Si mette la fetta di pane nell’acqua.
Si trita il lesso, con aglio e prezzemolo, si mette il tutto in una ciotola, si
aggiunge il formaggio grattugiato, la mollica di pane ben strizzata, il sale, il
pepe, la noce moscata, il timo e la maggiorana. Si amalgama e si aggiunge
l’uovo, s’impasta il tutto. Si formano
delle palline poi si schiacciano a formare delle polpette e si passano nel
pangrattato.
Si friggono in olio extra vergine
di oliva. Una volta cotte da entrambi le parti, si scolano su una carta
assorbente o carta da pane dall’olio in eccesso.
In un tegame si mette l’olio extra vergine d’oliva e un trito di carota, cipolla e sedano (volendo si possono utilizzare anche quelli del brodo). Appena il trito imbiondisce si mette un cucchiaio di vino bianco, si fa evaporare e si aggiungono i pelati schiacciati in precedente con la forchetta, si sala, si pepa, si aggiunge un po’ di maggiorana e di timo. Si fa cuocere per 8-10 minuti, il tempo di far insapore il sugo. Si aggiungono le polpette e si fanno insaporire per alcuni minuti e si servono con il sugo.
Che belle le informazioni sulla carne di recupero, tipica della cucina romana, ma non solo! Me le ricordo bene queste polpette, però a casa mia talvolta, purtroppo, si usava anche l'olio di recupero...!
RispondiEliminaAhhhh le polpetteeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.. Son troppo di parte.. le adoro... e al sugo son le mie preferite!!! smack
RispondiEliminaecco un ottimo modo per riciclare la carne in brodo che io odio!
RispondiEliminache bei ricordi, era il piatto forte di mia nonna e io le adoravo poi sul sugo rigorosa scarpetta
RispondiEliminaFra che meraviglia!!! dopo si può fare scarpetta? gnammy!!
RispondiEliminaun intero sfilatino a far scarpetta, ecco che farei con un piatto così !
RispondiEliminaa gennaio sono stata a Roma con mio padre e mia sorella, ed in un ristorante le ho mangiate... mamma mia... mai assaggiato polpette più succulente e buone!
RispondiEliminaio adoro le polpette! e adoro la cucina romana tutta!!
RispondiEliminabacio
Adoro le polpette e mi piacciono molto così profumate e aromatiche.
RispondiEliminala cucina di recupero è la più gustosa, le tue polpette ne sono un esempio. Quel sughetto,una meraviglia!!!
RispondiEliminaUno di quei piatti che ti riconciliano con il mondo!!!!!
RispondiEliminaStupende le polpette e il loro sughino! Meno male che sta per arrivare l'inverno e possiamo goderci ancora di più questi succulenti piatti della tradizione! ;)
RispondiEliminafarei follie per qualsiasi polpetta...queste sono da urlo!
RispondiEliminaCiao! diciamoci la verità: delle mille varianti di polpette, quelle al sugo rimangono sempre le migliori! Ottimo e saporito il tuo condimento alla romana!
RispondiEliminaQuesta ricetta la trovo proprio stuzzicante, una tira l'altra con tutto quel puccino poi!
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