Benché l'anni so' tanti, nun me scordo'na via che me pareva un coridoreindove, sur cantone, er friggitorevenneva li pezzetti a cinque un sòrdo.
U' misto d'ojo fritto un po' balordo...se spanneva dar dentro l'ore e l'ore,ma 'sti pezzetti avevano un saporeche là pe là ce doventavi ingordo.
Broccoli, gobbi, baccalà, patate...co' poco se faceva pranzo o cena;la gente li comprava a cartocciate.
Ah, come li risogno 'sti pezzetti,che, assieme ar mezzolitro su' la vena,era er mejo scialà da poveretti!
Er Patocco, I pezzetti(da Luigi Carnacina e Vincenzo Buonassisi, Roma in cucina, Aldo Martello Editore, 1968, 1972)
Un antico cibo di strada della Roma ottocentesca erano I pezzetti, vale a dire pezzi di ortaggi (broccoli romaneschi, cavolfiore, funghi, patate, zucca, zucchine ecc.) o pezzi di pesce, passati in pastella e fritti che venivano venduti nelle tante friggitorie che si trovano agli angoli delle strade. Commercio che è stato ben documentato nelle incisioni di Bartolomeo Pinelli “il pittore del popolo romano”.
Bartolomeo Pinelli, Il Friggitore, Raccolta di costumi pittoreschi, Roma, 1809 |
Bartolomeo Pinelli, Il Friggitore, Nuova raccolta di cinquanta costumi pittoreschi incisi all'acqua forte, Roma, 1816 |
La moglie del Friggitore metteva in un foglio di carta “i pezzetti” fritti e scolati, poi li salava e li porgeva al cliente. Come si ricorda nella poesia di Er Patocco (forse lo pseudonimo del poeta romanesco Pippo Di Spes, conosciuto per Roma in cornice: sonetti romaneschi, del 1925), spesso venivano mangiati per pranzo o per cena accompagnati con “mezzolitro” di vino dei Castelli ed era “er mejo scialà da poveretti”.
Come ortaggi ho scelto il broccolo romanesco, carciofi, patate e funghi, insomma ortaggi di stagioni che si prestano bene ad essere fritti in pastella. Per quanto riguarda la pastella, ce ne sono molte; di base è di solito acqua e farina a cui a piacere viene aggiunto l’uovo intero o solo l’albume.
Ingredienti:
Per la pastella
500 g di farina 00
380-400 ml di acqua fredda dipende dall'assorbimento della farina
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
2 albumi di uovo
pizzico di sale
Per friggere
1 litro di olio di semi di arachide
cimette di 1 broccolo romanesco lessato
2-3 funghi medio grandi champignon bruno tagliati a fettine
1 patata tagliata a fettine
1 carciofo tagliato a fettine
Preparazione:
In un’ampia ciotola si mette la farina setacciata si aggiunge il pizzico di sale, l’olio extra vergine di oliva e poco per volta l’acqua , si gira fino ad ottenere un composto omogeneo e non troppo denso. Si copre e si mette in frigorifero a riposare minimo per 1 ora.
Prima di iniziare a friggere si montano le chiare d’uovo e s’incorporano alla pastella.
In una pentola non grande e alta si fa scaldare l’olio di semi di arachide si porta a temperatura (170° C) e si friggono poco per volta i “pezzetti” passati nella pastella, si scolano passandoli su un doppio foglio di carta da cucina ed infine si salano.
adoro gli ortaggi pastellati e fritti!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaNon sapevo di questa denominazione delle verdure in pastella. Fatte in casa sono meravigliose, ma sai che bello assaporarle in strada, racchiude in un cartoccio.
RispondiEliminaBaci.
Quanta storia in questi bocconcini. Fra, mi piace tutta l'essenza di questo post. Bravissima.
RispondiEliminaGolosissimiii, complimentiiiii! Graziee
RispondiEliminaciaoooo
ecco io ignorante, seppur romana di nascita, leggo i pezzetti e mi dico -chissà di che parla-!
RispondiEliminabuonissimi, le verdure in pastella sono una bomba, specie quelle fatte in casa al momento e non stantie preparate ore prima come in alcuni negozi/ristoranti!!!! fame!
non li ho mai provati in questo modo,ma i fritti sono i miei preferiti,da provare questa tua ricetta!
RispondiEliminaAdoro lo street food, anche da noi a Napoli ci sono un sacco di friggitorie che fanno i "pezzetti", anche se si chiamano diversamente. Mangerei tutto il tuo piatto.
RispondiEliminaSono romana..ma non sapevo si chiamassero pezzetti!!!! troppobuonele verdure in pastella.. baci e buon w.e. :-)
RispondiEliminaLa poesia rende davvero bene,la bontà di un piatto che di povero ha solo forse il nome!Invece è ricco della golosità tipica dello street food,che meraviglia quel cartoccio tesoro!
RispondiEliminaHo una fame,ma una fame tesoro mio...che te lo dico affffffare!
Un baciuzzo a te e mille morsi ai pezzetti!
Buono il fritto lo adoro non coscevo i pezzetti... Grazie e buona fine settimana.
RispondiEliminaMa che bontà i "pezzetti" e la documentazione!! Mi hai fatto venire l'acquolina Francesca!!!
RispondiEliminaBuon fine settimana
sono romana ma non avevo idea nè dell'origine nè che si chiamassero così l'ho sempre chiamato semplicemente fritto misto vegetale però una cosa la so...li adoro questi pezzetti e adoro farne scorpacciate!
RispondiEliminaBaci e buon we
Alice
Che buoni, difficile resistere, potrei mangiarne fino a stare male...
RispondiEliminaBacioni...
buono,buono,vorrei tanto averne qualcuno,grazie per la ricetta
RispondiEliminaMa che bello questo post! Uno spaccato della vita di roma molto affascinante!
RispondiEliminanon ne conoscevo il nome, ma che meraviglia!!! Buonissimi.
RispondiEliminaDevo confessare che non so friggere, faccio cose lesse o cose bruciate... e mi piacerebbe molto un bel frittino come il tuo ! Grazie di tutta storia !
RispondiEliminabel post, stavo per perdermelo !
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