Vicino alle panchine della stazione di servizio tutti fumavano come ciminiere. Ci mettemmo un po' più in là, aprimmo i finestrini e mangiammo gli onigiri. L'aria era buona e il vento freddo e pungente. Gli onigiri erano gli stessi di sempre, ma mangiati fuori casa sembravano davvero deliziosi e saporiti. Nel ripieno c'erano wurstel o formaggio, e li mangiavamo insieme a qualche stuzzichino. Kyù ne mangiava con piacere e a volontà.Vedendo i pezzetti d'alga attaccati alle sue unghie piccole e squadrate, mi batté forte il cuore.E intanto soffiava il vento.Dissi: “L'aria è bella, ha sapore. Ha un buon sapore”.Kyù mi rispose: “Dici così solo perché non sei tu a guidare!”, ma nel dirlo annusava facendo fremere il naso come un coniglio e poi assunse un'espressione stupenda.Era l'espressione di un gatto che annusa un oggetto profumato.Banana Yoshimoto, High & Dry. Primo amore, 2011
Con Quanti modi di fare e rifare siamo andati da Anna in Giappone per fare gli Onigiri che sono delle polpette di riso solitamente di forma triangolare, condite con pesce, verdure o altri ingredienti a scelta, poi ricoperti in parte o totalmente da un foglio di
alga Nori.
Come racconta Anna gli onigiri sono degli spuntini che si
mangiano in qualsiasi momento della giornata e in qualunque posto, sono
preparati in genere dalle mamme per i loro figli. Si possono anche acquistare in
piccoli supermercati, i convenience store,
aperti 24 ore su 24.
Nei romanzi di Banana Yoshimoto
sono spesso presenti. Nel romanzo in questione la protagonista Yūko Iizuka una ragazzina quattordicenne
e il suo maestro di disegno Hisakura detto Kyù, stanno mangiando degli onigiri preparati dalla madre di Yūko.
Io li ho fatti in due versioni
una con il salmone affumicato e l’erba cipollina, l’altro con il pepe nero,
scagliette di formaggio di mucca semi-stagionato e nel centro una rondella di
carota cotta al vapore. Non li ho avvolti nell’alga Nori perché non l’avevo.
Per
la cottura del riso e della quantità dell’acqua necessaria rimando al blog C'è di mezzo il mare
Ingredienti:
100 g di riso Arborio
150 ml di acqua
60 g di salmone affumicato
1 carota piccola cotta al vapore
o bollita
40 g di formaggio di mucca
semistagionato
erba cipollina
pepe nero
sale
Preparazione:
Si lava accuratamente il riso per
togliere l'amido, impugnandolo e strofinandolo con la mano come se fosse
sabbia; si cambia l'acqua 4-5 volte scolando il riso con un colino a maglia
stretta e strofinandolo con il pugno chiuso. Si lava di nuovo il riso cambiato
ancora 2-3 volte l'acqua, fino a quando sarà limpida.
Si mette il riso in un tegame
alto si aggiunge l'acqua, si mette il coperchio e si fa cuocere a fuoco lento per
30-35 minuti, senza alzare mai il coperchio. Passato il tempo si spegne il
fuoco e si lascia per qualche minuto a riposare.
Si trasferisce il riso in due
scodelle; in una si condisce con il salmone affumicato tagliato a pezzetti e
l’erba cipollina, l’altro con il pepe nero e scagliette di formaggio.
Quando il riso è ancora caldo si
dà la forma triangolare, ci si aiuta bagnandosi le mani in una soluzione di
acqua e sale in modo che i chicchi di riso restano attaccati tra loro.
Negli onigiri con le scagliette
di formaggio e pepe nero nel centro si aggiunge una rotella di carota cotta al
vapore o bollita.
Se non si mangiano subito gli
onigiri, si depositano su un foglio di pellicola per alimenti e si avvolgono
per non far indurire la superficie e si mettono in frigo.
Quanti modi di fare e
rifare...
Appuntamento all’ 8 febbraio nel blog La cucina di Anisja con
Carissima Fr@, buona domenica e buon anno!!
RispondiEliminaOggi abbiamo fatto un lungo, lungo viaggio fino in Giappone dalla cara Cuochina Anna per preparare insieme un classico della cucina del Sol Levante: gli onigiri! Ci siamo divertite un mondo, come sempre, non è vero? :-)
Anna e Ornella ti ringraziano di cuore per la meravigliosa versione che hai condiviso nella grande cucina aperta della Cuochina!
Ci ritroveremo l'8 di febbraio non mancare!! Ritorneremo in Italia per preparare un piatto che profuma di casa, di cose antiche, semplici e genuine: La minestra trovata di Anisja. Alla prossima
Un abbraccio
Cuochina
Cara Francesca, bello il passo con gli onigiri di Banana Yoshimoto, ma penso che anche a chi piacciono i manga la parola onigiri dice tantissimo.
RispondiEliminaLe tue due versioni sono golosissime, aspettami che arrivo e li mangiamo insieme ;)
Un abbraccio grande
Ecco questi ok per me quelli di Arbanella hanno i piselli troppo dolci per me ma qui il salmone ok ma tolgo le carote stesso problema dei piselli. Grazie e buona domenica (io adoro il riso)
RispondiEliminaciao Fr@,
RispondiEliminama come ci piace il tuo post...tutto!!
Gli onigiri sono talmente invitanti che allungheresti volentieri la mano per prenderli, foto bellissima e
"Vedendo i pezzetti d'alga attaccati alle sue unghie piccole e squadrate, mi batté forte il cuore."
è di una tenerezza infinita"
E' sempre un piacere passare dalla tua cucina.
Un bacio dalle 4 apine
Bellissima la tua versione!!!! I tuoi onigiri sono proprio appetitosi!!!! buonissimi!!!!
RispondiEliminaBuon inizio 2015, ci vediamo il prossimo mese da me, a presto ....
Francesca, i tuoi onigiri sono molto invitanti! Sai che non li ho hai assaggiati? Dovrò rimediare assolutamente! Brava come sempre!!! Baci, Mary
RispondiEliminanon ne avevo mai sentito parlare, sono molto carini e immagino anche buoni ! Felice settimana
RispondiEliminaNiente di meglio che una buona lettura per accompagnare gli Onigiri, e così anche l'aria “ha un buon sapore”.
RispondiEliminaBelle versioni, alla prossima!
Complimenti, l'aspetto è bellissimo!
RispondiEliminaAvevo sentito parlare di questa ricetta , ma ancora non li ho mai provati. favolosa la tua ricetta , sono certamente ottimi e sono molto invitanti. Un saluto, Daniela.
RispondiEliminabravissima, mia figlia li adora, ma io non saprei neppure da che parte iniziare per realizzarli!
RispondiEliminaSono perfetti
Ne imparo sempre una ! Mai provati questi onigiri, complimenti ... mi hai incuriosito !
RispondiEliminaMai sentito parlare degli onigiri.. ma vedendo come son fatti.. non farei fatica a farmene fuori un bel paio!!! Baci e buon lunedì :-)
RispondiEliminaanche io tuoi oltre ad essere belli sono molto appeitosi, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminanon sapevo neppure cosa fossero, ora lo so! ^_^
RispondiEliminaSapevo che Banana aveva parlato di questi onogiri, ma non mi ricordavo dove... belli i tuoi e tanto buoni! Bacioni
RispondiEliminaMolto stuzzicanti i tuoi onigiri!
RispondiEliminaSono molto belli anche senza alghe e tra le due versioni non saprei quale scegliere!
RispondiEliminaLi conoscevo di nome, ma non tutta la storia. Belli e interessanti!
RispondiEliminaChe belli! Mi ricordano tanto i cartoni di quando ero ragazza. NOn li ho mai provati. Devono essere particolari.
RispondiEliminaBaci.
molto carine le tue versioni, e proverei con molto piacere. Ti ringrazio per aver spiegato il piatto, non li conoscevo.
RispondiEliminabellissime entrambe, ma quella carota... è fanstastica! bravissima!
RispondiEliminaBanana è una scrittrice che amo, quindi non posso che apprezzare il passo bellissimo che hai riportato nel post. Belli i tuoi onigiri, per me un pezzetto di quello al salmone!!!
RispondiEliminaTi sono venuti benissimo ed i condimenti sono proprio gustosi!!!!
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