Questa piatto l’ho mangiato in una Trattoria a
San Martino al Cimino un bellissimo borgo nella Tuscia cresciuto intorno all'abbazia
cistercense e poi rimodernato nella seconda metà del Seicento per iniziativa
di Donna Olimpia Maidalchini-Pamphilj; il locale dove è ubicata la
Trattoria era anticamente il ristoro dei Cavalieri di Donna Olimpia. Nel menù
questo piatto era con gli spaghetti e ha il nome di Spaghetti alla Fanfarra,
un nome molto evocativo.
Ciò che ho apprezzato è il pesto di salvia con le
nocciole, zona molto rinomata per questa prezioso frutto con guscio, accostato
all’ottimo guanciale di cinta senese. Due materie prime di qualità.
Io ho cercato di rifarlo a casa, sostituendo il
guanciale di cinta senese con il guanciale di Bassiano, altrettanto ottimo. E’
un primo per chi ama, come me, la salvia e il guanciale.
Ingredienti
Per il pesto di salvia:
1 mazzetto di salvia
50 g nocciole sgusciate
50 g di parmigiano
Reggiano o Grana Padano
1 spicchio di aglio (a piacere)
olio extravergine di oliva
sale
pepe nero
400 g di vermicelli o spaghetti
100 g di guanciale (io quello di Bassiano)
Parmigiano Reggiano o Grana Padano
Preparazione:
Si lava velocemente la salvia, si mette meglio in un
mortaio o in un mixer con lo spiccio di aglio, le nocciole, il parmigiano, un
pizzico di sale, pepe e a filo l’olio extravergine di oliva, si ottiene il
pesto. Si taglia il guanciale a bastoncini di circa 1 cm di spessore e si mette
in una padella calda senza olio a fuoco dolce, per far sciogliere lentamente il
grasso, deve risultare croccante non bruciato.
Nel frattempo l’acqua per la pasta sarà pronta, si
mettono i vermicelli o spaghetti, dopo alcuni minuti, si aggiunge un mestolo di
acqua di cottura della pasta nel guanciale, si unisce il pesto di salvia e
nocciole, si miscela il tutto. Si unisce
la pasta cotta al dente, un filo di olio extra vergine di oliva e una manciata
di formaggio grattugiato, si amalgama il
tutto.
Domenica scorsa ho provato il pesto di menta, non posso non provare anche questo alla salvia :D
RispondiEliminaGustosissimi!!!
RispondiEliminaMi è piaciuto moltissimo il pesto di salvia e sarebbe anche ora di riproporlo. Magari proprio nella tua versione con le nocciole :) Gustosissimi questi spaghetti. Un bacione, buona giornata
RispondiEliminami piace un sacco questa ricetta, anche io ho letto di un pesto di salvia su una rivista e lo volevo provare (diverso da questo qui) un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaio il pesto lo faccio con tutto: prova quello con le foglie dei ravanelli.. uno spettacolo!
RispondiEliminabellissimi questi vermicelli.... oddio che fame!
Sandra
Adoro i pesti, li faccio di tanti tipi, il tuo è formidabile e gli spaghetti golosissimi!
RispondiEliminaSalve, sono il titolare della Trattoria da dove ha preso spunto il blogger per rifare i miei Spaghetti alla Fanfarra, piatto dedicato a mio nonno dal quale prende il nome. Per delicatezza e correttezza, pregherei di dare i giusti ori a chi ha inventato questo piatto che sarei io Maurizio Grani titolare e propietario della Trattoria il Moderno di San Martino al Cimino in provincia di Viterbo. Sono molto felice che il piatto abbia riscosso successo e guarda caso l'hanno anche copiato su Sale e Pepe di questo mese, con qualche piccola modifica, ma voglio ricordare a tutto il mondo che quel piatto l'ho creato io...e non la persona che ha scritto l'articolo sul giornale......Rimasi per primo impressionato dalla bontà di questo piatto che per una volta non è mediterraneo.....basta sempre con quel basilico...Piatto subito riconosciuto dalla guida Roma nel Piatto della Pecora nera.......Ciao a tutti buongustai.........
RispondiEliminaSalve, signor Grani.
EliminaLa ringrazio per il commento e le precisizazioni sul mio blog, ma volevo farle notare che nell'introduzione avevo scritto di aver avuto il piacere di mangiarlo nel suo locale ed avevo inserito il link di rimando alla Trattoria (http://www.slowfoodmoderno.it/).
Mi è piaciuto molto questo piatto che, umilmente, ho provato a rifarlo a casa.
Grazie e arrivederci.
Salve, non ho scritto il commento in malafede ed ho notato che aveva sottolineato di averlo mangiato nel nostro locale, questo mi onora perchè significa che ho colpito nel segno e soprattutto perchè è un piatto che ho dedicato a mio nonno, padre di mia madre. Vedendo la foto, noto che è venuto bene ed è ghiotto. Chissà, magari tra cent'anni sarà famoso come la carbonara o la matriciana. Sono rimasto deluso da Sale e Pepe, dove lo hanno rifatto e non credo sia un caso che sia uguale al mio e la ricetta si scrive che è di una food designer. Ma noi sappiamo di chi è, ed è questo l'importante.
EliminaLe auguro una buona giornata e tante altre ricette.
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RispondiEliminaprovato è molto buono e delicato e l'insieme malgrado il guanciale ,è più leggero del pesto al basilico ,,
RispondiEliminagiudizio mio personale grazie della ricetta saluti anna sissi
Grazie a te.
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