lunedì 13 gennaio 2014

Polentine alla maniera di Rosaura

Pietro Longhi, La polenta 

Pietro Longhi, La polenta, 1740
Venezia, Ca' Rezzonico




… onde bel bello accenderemo il fuoco, empiremo una bellissima caldaia d'acqua, e la porremo sopra le fiamme. Quando l'acqua comincierà a mormorare, io prenderò di quell'ingrediente, in polvere bellissima come l'oro, chiamata farina gialla; e a poco a poco anderò fondendola nella caldaia, nella quale tu con una sapientissima verga andrai facendo dei circoli e delle linee. Quando la materia sarà condensata, la leveremo dal fuoco, e tutti due di concerto, con un cucchiaio per uno, la faremo passare dalla caldaia ad un piatto. Vi cacceremo poi sopra di mano in mano un'abbondante porzione di fresco, giallo e delicato butirro, poi altrettanto grasso, giallo e ben grattato formaggio: e poi? E poi Arlecchino e Rosaura, uno da una parte, l'altro dall'altra, con una forcina in mano per cadauno, prenderemo due o tre bocconi in una volta di quella ben condizionata polenta, e ne faremo una mangiata da imperadore; e poi? E poi preparerò un paio di fiaschi di dolcissimo, preziosissimo vino, e tutti due ce li goderemo sino all'intiera consumazione.





Per il piatto di oggi ho preso spunto dalla commedia di Carlo Goldoni, nel passo in cui la protagonista Rosaura parlando del suo modo di cucinare la polenta prende per la gola Arlecchino, e dal quadro di Pietro Longhi dove appaiono due donne una intenta a versare dal paiolo la dorata pietanza, davanti e due uomini pronti con vino e musica a consumarla.
L’accostamento di un dipinto di Pietro Longhi ed un passo di una commedia di Carlo Goldoni non è un caso; entrambi hanno ben rappresentato pur in ambiti diversi, uno nella pittura l’altro nel teatro, i “vezzi”, i “vizi” e le virtù del loro tempo con particolare e sottile spirito.
La commedia di Carlo Goldoni La donna di garbo ne è un esempio. E’ incentrata sul personaggio femminile di Rosaura figlia di una lavandaia che, lavorando come inamidatrice di camicie per gli studenti e i professori dell’Università di Pavia, riesce con tenacia e forza di volontà ad istruirsi in letteratura, legge e ne “la facoltà di sapermi uniformare a tutti i caratteri delle persone”. Qui conosce e s’innamora dello studente Florindo che promette di sposarla, per poi fuggire. Rosaura per vendicarsi si trasferisce a Bologna e non rivelando la sua identità si fa assumere come cameriera nella casa del padre di Florindo, il Dottore, un importante avvocato della città.
Rosaura con i suoi modi e intelligenza, riesce a farsi ben volere da tutti i vari personaggi che si muovono nella casa. Tanto che il Dottore colpito dai suoi modi e dall’istruzione se ne innamora e le chiede di sposarlo suscitando, cosi, il disappunto di Florindo che rivela di aver conosciuto la ragazza, di aver promesso di sposarla e di non avere intenzione di mantenere la promessa. Il padre dopo la rivelazione del figlio minaccia di diseredarlo se non adempie alla promessa fatta a suo tempo. A questo punto Rosaura rivela la sua identità e lo scopo che l’ha portata alla sua azione: avere un risarcimento morale al torto subito. E’ molto bello il suo monologo finale: “Tutti mi hanno detto finora donna di garbo, perché ho saputo secondare le loro passioni, uniformandomi al loro carattere. Tale però non sono stata, mentre l’adulazione mi ha fatto usurpare un titolo non meritato. Per essere una donna di garbo, avrei dovuto dire quello che ora dico…”
Lo lascio leggere o rileggere a chi lo desidera, così come la commedia. Intanto vi mostro questo piatto che riscalda con la sua semplicità.





Polenta con burro e Montasio




Ingredienti:
200 g di farina gialla per polenta
800-1000 ml  circa di acqua dipende dalla farina gialla
100 g di burro
80 g di Montasio o Asiago o Grana Padano
olio extravergine d'oliva
sale

Preparazione:
Si fa bollire l’acqua, si sala e si aggiunge un goccio di olio extravergine di oliva, si versa a pioggia la farina gialla e si gira continuamente fino a quando si addensa (dipende dalla farina).
Una volta cotta si aggiunge metà del burro e si fa incorporare bene. Si trasferisce la polenta in stampini oleati, si fa un po’ rassodare e si versa sui piatti. Si condiscono con il restante burro fuso e formaggio grattugiato a scaglie, io ho usato il Montasio.         




Cucchiaio di polenta con burro e Montasio







18 commenti:

  1. Ma siamo telepatiche? Proprio questa mattina pensavo che per cena i sarebbe proprio andata della polenta. Quindi stavolta sperimento in tempo reale :D
    Baci

    RispondiElimina
  2. Grazie per questo bellissimo approfondimento narrativo. E grazie per questo piatto semplice e irresistibile.
    Buona giornata Fra, un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Grazie per questo bel post!!!!!! Un bacione e buon lunedì!

    RispondiElimina
  4. che idea sfiziosa di presentazione :) grazie anche per l'excursus letterario, non ho letto quella commedia e mi hai incuriosita. un baciol, buona settimana

    RispondiElimina
  5. golosa polenta e bellissima presentazione del post

    RispondiElimina
  6. Ciao Fr@
    in questa tua ricetta non manca proprio nulla: polvere bellissima come l'oro, giallo e delicato butirro,
    ben grattato formaggio, e tanto...garbo!
    Sei sempre bravissima e non solo in...cucina.
    Un bacio dalle 4 apine

    RispondiElimina
  7. Sai che il tuo è proprio un gran bel post?! Mi piace un mondo anche perché mi piace Goldoni e poi la ricetta è piena di armonia e gusto.
    Davvero bravissima

    RispondiElimina
  8. Complimenti cara, sei stata bravissima, ottima la ricetta, interessante l'accostamento alla commedia!!!
    Un abbraccio!!!

    RispondiElimina
  9. Ammazzache bel modo di presentare la polenta!!! Mi piace l'idea di metterla negli stampini.. smack e buona settimana :-)

    RispondiElimina
  10. che graziosa la polenta servita così, adoro le monoporzioni ! Buona settimana !

    RispondiElimina
  11. Mi sono gustata questo post e la ricetta è proprio azzeccata!
    Ci siamo unite ai tuoi lettori con GFC, se ti va di ricambiare ci trovi qui:
    www.sevacolazione.blogspot.it
    V

    RispondiElimina
  12. Amo molto le ricette tratte dai libri, hanno un qualcosa di storico. E la tua polenta è una delizia, quel formaggio...slurp!

    RispondiElimina
  13. Evidentemente Rosaura ed Arlecchino avevano imparato a godersi la vita! Buona la polenta che devi preparare con un po' di fatica, niente a che vedere con quella precotta! Baci

    RispondiElimina
  14. Adoro la polenta ! La tua ricetta è sfiziosa con una bellissima presentazione . Un abbraccio, buona serata Daniela.

    RispondiElimina
  15. Polenta burro e formaggio uno dei mie confort food, ma tu l'hai reso elegantissimo!!!
    baci

    RispondiElimina
  16. I tuoi post sono sempre molto piacevoli da leggere e questa polenta mi piace molto io sono una polentaia, la mangio anche mentre cuoce, la farò presto, è così semplice...un abbraccio

    RispondiElimina
  17. Una presentazione che merita tantissimo, complimenti.

    RispondiElimina
  18. Quest'anno ancora non mi sono preparata una polenta! Mi fai venire una voglia!!!
    Da fare. Baci e buona giornata.

    RispondiElimina

Chi desidera commentare su questo sito potrà farlo solo se è un utente collegato all'Account di Google. Quindi dovrà essere consapevole che il suo username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile.

Privacy & Cookie




Se si è deciso di lasciare un commento o un consiglio lo/la ringrazio.


Si possono cancellare i commenti inseriti. Per una eliminazione definitiva si può rivolgere all'amministratrice del sito.